10 giorni in Calabria #10cosedafare
12/08/2015

Finalmente i miei 10 giorni in Calabria sono arrivati e con loro tutto quello che in Calabria a luglio si può fare. Un pò perchè torni a casa di mamma e papà , un pò perchè è luglio e secondo me è il momento migliore per apprezzare quello che in Calabria c’è da apprezzare: il mare, le spiagge ancora non troppo affollate, le giornate lunghe, i luoghi storici sul mare, l’ottimo cibo. Cibo che non sempre è così estivo ma che ci volete fare, in Calabria il cibo è 4 stagioni quindi non vi meravigliate se vi dico che con 40 gradi all’ombra qualcuno vi preparerà comunque una fritturina veloce veloce.

Se avete abbastanza giorni come me e non volete solo cuocervi al sole del sud, vi spiego 10 cose (culturali e gastronomiche e non solo) che io non mi sono persa

Una passeggiata per le vie di Tropea, facendosi accompagnare dai profumi e i colori delle gastronomie dove potrete fermarmi e gustare un crostino con la ‘nduja, una composta di cipolla oppure comprare un pò del peperoncino tipico della zona

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Se poi vi scappa anche un bagno al tramonto in una delle sue bellissime spiagge, non avrete che da guadagnarne! L’acqua qui è di un colore smeraldo da cartolina, fondale sabbioso e il panorama alle vostre spalle di una bellezza mozzafiato
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Visitare Catanzaro, la città (e anche capoluogo) delle tre V: Vento, Velluto e Vitaliano. Un detto popolare della zona dice infatti che “Trovare un  amico è così raro, come un giorno senza Vento a Catanzaro” e queste ve la dice lunga sul suo manifestarsi in città e nei dintorni. Probabilmente la sua posizione nel punto più stretto della Calabria (da qui anche Città dei due Mari), generano una confluenza di venti dallo Ionio, dal Tirreno e dalla Sila che non la esonerano dall’essere così ventosa. Il Velluto, insieme a seta e damasco, era una delle antiche produzioni che dava lustro e ricchezza alla città e Vitaliano il suo santo patrono. Propio per la seta e per la sua posizione strategica, greci, bizantini, normanni e saraceni, sono stati attirati da questo territorio, lasciando un patrimonio artistico molto ampio. Le sue numerose chiese, i suoi vicoli, i palazzi storici vi faranno vivere le epoche ripercorrendo tra storia, tradizioni e leggende.
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Mangiare una bella frittura di Surici e fragaglia. Scegliete o fatevi consigliare un buon ristorante sul mare, magari con una bella terrazza vista mare e fidatevi del cameriere quando vi suggerisce di ordinare la frittura di fragaglia. Qualcuno non lo considererà giusto per i nostri mari ma devo ammettere che la bontà di questo piatto e il sapore di mare che sentirete sarà assoluto. fragagliaIn alternativa vi suggerisco il fritto di “surici“, pesci tipici della zona ionica, meglio conosciuti come pesci pettine. La carne di questo pesce è bianchissima e il corpo talmente allungato e piatto da renderne obbligatoria questo tipo di cucina. suriciUn pesce dai colori quasi tropicali, che si pesca solo in estate ed è indubbiamente uno dei piatti tipici e più genuini della zona.

Affacciarsi dal terrazza del Rebus e ammirare la spiaggia di Caminia. E’ uno dei punti panoramici per me più belli, lungo la statale 106, nel tratto tra Catanzaro Lido e Soverato. Un punto in cui il mare è così blu e il fondale così limpido che potrete vedere l’ombra delle barche sul fondale, la sabbia bianchissima di questo tratto di mare che si alterna a scoglio rocciosi che si protendono nel mare

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Tuffarsi dagli scogli a Pietragrande. Questo in realtà non l’ho mai fatto ma sogno da quando ero piccola di avere il coraggio di farlo. Arrampicarmi fino al punto più alto dello scoglio di Pietragrande e tuffarmi giù come ho sempre visto fare decine e decine di ragazzi e non. Se non soffrissi di vertigini lo avrei già fatto un’infinità di volte, quindi non riuscendoci mi soffermo ogni volta a guardarli da lontano ammirando il loro coraggio di tuffarsi dall’alto verso il blu cosí profondo e trasparente.pietragrande

Bere una Brasilena fredda in un caldo pomeriggio d’estate, seduti sul lungomare e ammirando il mare blu fino a petdita d’occhio. Se non conoscete  questa bibità al caffè rintracciabile solo in Calabria e in pochissimi altri posti in Italia (magari in una gastronomia del nord aperta da un Calabrese che la esporta), vi consiglio di assaggiarla se siete in loco. Ho amici che continuano a chiedermi di portarla quando rientro dalla Calabria, assaggiata una volta, crea dipendenza! 🙂

Fare il bagno a Le Castella, davanti a questo bellissimo castello aragonese che si trova su una striscia di terra che si protende nel mare. È vero che ora ci sono molti più negozietti e ristoranti nelle stradine subito davanti alla lingua di terra ma il suo fascino rimane intatto. Nuotate dalla spiaggia a sud del castello magari con maschera e boccaglio e potrete ammirare una fondale da riserva marina con pesci coloratissimi che nuotano intorno agli scogli. Queste spiaggie si trovano praticamente già all’interno della Riserva Marina di Isola Capo Rizzuto dove potrete fare immersioni e gite su piccole imbarcazioni per ammirare il castello che sembra affiorare dall’acqua e questo tratto di costa direttamente dal mare. Da qui infatti, si dice, sia possibile avere a vista d’occhio il tratto più lungo di costa ionica.

Mangiare una brioche ripiena di gelato. La brioche in Calabria e Sicilia é un’istituzione, la brioche “cu tuppu” dal profumo inconfondibile, a colazione, a mezza mattina, a merenda il pomeriggio, dopocena, insomma a qualsiasi ora va bene. Inzuppata nella granita o ripiena di marmellata o cioccolata, per gustarla al meglio secondo me bisogna riempirla di gelato. In tutte le gelaterie troverete infatti le brioches sempre disponibili. Se poi avete fortuna di trovarle appena sfornate oppure comprarle direttamente al forno, potrete apprezzarne ancora di più il loro sapore e la loro fragranza 

Gustare una cremolata al Jolli Caffè a Stalettí (Magari anche questa con una bella brioche). Sorella pregiata della granita, la sua principale materia prima è la frutta (non lo sciroppo), poi un pò di zucchero e la lavorazione fanno il resto. L’originale è alla mandorla ma a ruota seguono quella al pistacchio, alla mandorla, e poi alla frutta, ai fichi (la mia preferita) alle more di gelso, al melone, ai frutti di bosco, al cocomero e tanto altro! Questo bar è famoso in tutta la costa, se poi è anche una giornata calda, potrete apprezzare il vento che tira sulla collina

Visitare un borgo antico dell’entroterra perchè quando al mare fa davvero caldo, si può sperare di trovare un pò di refrigerio allontanandosi dalla costa, salendo sulle colline subito a ridosso. Questa volta, percorrendo la SS106 in direzione nord abbiamo scelto di viditare Cropani Superiore, un piccolo borgo la cui origine è contesa fra l’epoca bizantina e XIII secolo quando dei marinai veneziani che trasportavano le reliquie di Marco Evangelista si rifugiarono qui. In senso di gratitudine furono donate alla cittá alcune reliquie oggi custodite nel duomo romanico. La sera che passeggiamo per le vie di Cropani fa davvero caldo, incontriamo un vecchino che ci racconta di quante poche serate così calde ricorda nella sua vita … Lui cerca un riparo ai giardinetti del paese, noi un ristorantino dove aspettare la frescura della tarda serata..

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