Il Giardino dei Tarocchi: l’arte che fa riflettere anche i bambini

Oggi vi voglio raccontare di una passeggiata che abbiamo fatto lo scorso week end nella bellissima cornice del Giardino dei Tarocchi. Questo giardino si trova in Maremma a pochi chilometri da Capalbio e fu realizzato da una donna tanto passionale quanto tormentata, che con la sua arte ha creato un luogo misterioso e magico allo stesso tempo.
Così mi sento di riassumere la vita e il genio di Niki De Saint Phalle, l’artista che ha portato la simbologia nelle sue opere, ha mescolato i colori e i materiali e ha creato questo bellissimo parco, unico nel suo genere.

Abbiamo visitato il giardino, accompagnati da una delle bravissime guide de Le Orme, che ci ha condotti per mano nella mente di Niki, ci ha descritto la sua arte, da dove è nata, come si è sviluppata e anche trasformata negli anni, tutto questo percorrendo il giardino e descrivendo le opere monumentali presenti, secondo il disegno che Niki stessa aveva ideato per i suoi visitatori.

Quello che mi sento di consigliarvi è di passeggiare nel parco e soffermarvi sui dettagli: gli angoli, i pavimenti, i rivestimenti, i vialetti tra le opere, gli specchi, i movimenti degli oggetti, tutto ha un significato e un messaggio che Niki ha voluto trasmettere. Sarete attorniati, oltre che dalle statue, da messaggi scritti e divulgati simbolicamente in ogni angolo, quindi prendetevi del tempo e cercate di leggerli con attenzione, per conoscere l’arte di Niki de Saint Phalle.

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Il racconto della nostra visita al Giardino dei Tarocchi

Già all’ingresso ci siamo trovati davanti ad un segnale profondo: l’imponente muro fatto costruire da Niki con una forte impronta maschile, ha l’intento di segnare il passaggio dalla quotidianità spesso grigia e poco stimolante, al suo mondo colorato e pieno di magia che si scopre all’interno del giardino.

E’ un luogo nato dalla sua mente, dai suoi sentimenti, dai suoi periodi più o meno tormentati; un luogo dove saltano sicuramente agli occhi le ispirazioni avute dal meraviglioso Parc Gruel di Barcellona ma anche dal Parco dei Mostri di Bomarzo.

Il Giardino dei Tarocchi- l'arte che fa riflettere anche i bambini
Niki De Saint Phalle fu una donna con un passato reso buio e tormentato dagli abusi subiti dal padre, che l’hanno presto condotta verso la depressione che l’ha accompagnata, fra alti e bassi, per tutta la sua vita. Scoprì, grazie ad uno psicologo che la ebbe in cura, che la pittura e l’arte erano nelle sue corde e così si avvicinò al Nouveau Réalisme, una corrente degli anni ’60-’70 fatta di artisti che sperimentavano nelle forme e nei materiali. Da qui e dalla sua passione per tutto ciò che è esoterico e magico, nacquero le forme del Giardino dei Tarocchi che rappresentano i 22 arcani maggiori dei tarocchi.

Proverò quindi a raccontarvi alcune delle opere, quelle che ci sono rimaste più impresse e che in molti casi hanno suscitato delle domande ma anche delle reazioni (ad esempio davanti alla statua della Giustizia) nei bambini che erano con noi. E questo credo che fosse proprio l’intento di Niki.

La FORZA è la prima statua su cui ci soffermiamo ed è rappresentata da un drago di colore verde che con la sua forza fronteggia una fanciulla eterea con atteggiamento risoluto e che tiene in mano un guinzaglio invisibile. Questo animale altro non è che la rappresentazione delle paure interiori, dei demoni tenuti a bada dalla forza del nostro io.

Il Giardino dei Tarocchi- l'arte che fa riflettere anche i bambini

Andando oltre si trova la MORTE: in quest’opera c’è un cavallo ricoperto da un manto di stelle e sopra una figura con un teschio che rappresenta appunto la morte che tiene in mano una falce con cui miete vittime. Dal collo in giu c’è invece il corpo di una donna formosa, caratteristica ricorrente nelle opere di Niki. Qui presentata per la forte convinzione che la morte sia necessaria per far nascere nuove vite e per fare spazio alle nuove generazioni, in modo che ci sia un cambiamento in positivo.

Il Giardino dei Tarocchi- l'arte che fa riflettere anche i bambini

 

Il PELLEGRINO è una statua leggera (fa parte infatti della serie di opere cosidette skinny) e contrariamente ad altre, è molto allegra.
C’è la rappresentazione dell’uomo che vaga senza sosta ma che viaggia senza bisogno di altro se non di un bastone e del suo amico fidato, un cagnolino.

E’ un immagine di serenità che ci è rimasta molto impressa.

Il Giardino dei Tarocchi- l'arte che fa riflettere anche i bambini

 

Il MONDO per Niki incarnava la speranza, perciò lo creò a forma di uovo avvolto da un serpente che qui prende il significato di Sapienza dalle culture orientali.
Sopra svetta una donna perche Niki le ha sempre privilegiate e mostrate, nelle sue opere, felici del loro corpo. Con le forme arrugginite poste sotto volle invece rappresentare le brutture del mondo.

L’IMPICCATO, anche questo ispirato ad uno degli arcani dei tarocchi  è stato rappresentato insieme all’albero della vita e appeso per un piede.
In questo modo, secondo Niki, sarebbe stato in grado di vedere il mondo da un’altra prospettiva.

Il Giardino dei Tarocchi- l'arte che fa riflettere anche i bambini

La GIUSTIZIA, l’enorme statua bianca e nera presentata nelle sembianze di una imponente donna formosa, fa nascere invece il desiderio, quasi il fastidio di essere al suo cospetto. Questo perchè la statua è cava e dentro tiene a bada l’Ingiustizia rappresentata da un meccanismo di assemblaggi metallici e scheletri che stridono e creano repulsione e danno fastidio.

Qui i bambini hanno sentito per davvero il desiderio di allontanarsi e non sentire il rumore fastidioso che provocava l’Ingiustizia, avendo quasi paura dello stridore che sentivano: uno dei punti più significativi della simbologia espressa dall’artista.

Il Giardino dei Tarocchi- l'arte che fa riflettere anche i bambini

L’EREMITA è stato rappresentato come un saggio dal grande cuore, la barba e un bastone che ne rappresenta la sua sapienza.

Il PROFETA e l’ORACOLO parlano invece del futuro. Entrambe le statue infatti sono state costruite per poterci entrare dentro e meditare, ascoltando ciò che queste figure hanno da dirci. In questo modo Niki voleva che ognuno di noi ascoltasse la voce del proprio io per capire cosa vogliamo.

Poi ci sono loro… l’IMPERATORE e l’IMPERATRICE: l’uomo e la donna.

L’IMPERATORE porta con sè molti elementi: un razzo, perche l’uomo é spinto alla ricerca continua, ma anche una torre di Babele spezzata da un fulmine, posta a rappresentare la superbia dell’uomo che viene ad un certo momento infranta.

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Al suo interno, un bellissimo porticato composto da 22 colonne ognuna creata con un motivo diverso. All’interno di questa statua come di tutto il parco, ci sono tantissimi dettagli da cogliere. Qui per esempio, oltre ai nomi di tutte le persone che le sono state vicine, c’è una statua di un uomo col cuore strappato e insanguinato, poco più in là una bellissima donna con i capelli rossi fluenti che sembra voler sottolineare la loro distanza: è così che Niki volle rappresentare se stessa al cospetto di suo padre.

L’IMPERATRICE è stata la casa di Niki per 10 anni. Fuori una figura prorompente di donna formosa che guarda l’orizzonte.

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Dentro un ambiente completamente rivestito, in ogni ambiente, da frammenti di specchi dove però non ci si riesce a specchiare per intero, proprio perchè, oppressa dal suo tormento, Niki non riusciva a guardare la sua immagine.

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L’ultima statua del percorso disegnato da Niki all’interno del Giardino dei Tarocchi è la TEMPERANZA, forse l’arcano dei tarocchi più lontano dalla mente di Niki. Ma proprio per questo, vissuto come l’ultimo gradino verso la via d’uscita ed infatti è stata rappresentata da un igloo sopra al quale è stato posto un angelo con le brocche piene di acqua, intento a mescolare passione e ragione.
È lo stato mentale, la pace, che Niki trovò solo dopo molti anni. Qui dentro, a differenza dell’Imperatrice, le pareti sono ricoperte da frammenti di specchi che invece consentono a tutti di specchiarsi, anzi di guardarsi negli occhi infinite volte.

http://annex.menarini-ricerche.it/it-it/

Il Giardino dei Tarocchi ha bisogno di tempo per essere osservato e interpretato. Ogni angolo ha un segno, un simbolo lasciato da questa artista. Ogni mattonella ha una sua storia, una simbologia da cercare. E spiegarlo ai bambini è stato quasi come fare una bellissima caccia al tesoro con loro.

Per informazioni: www.il giardinodeitarocchi.it

In Maremma con i bambini: birdwatching alla Diaccia Botrona

Oggi voglio riportarvi in Maremma, ma non per le sue bellissime spiaggie e nemmeno in uno dei suoi bellissimi borghi, ma per parlarvi di una bella escursione in Maremma con i bambini: una gita in barca attraverso la Riserva Naturale Diaccia Botrona che si trova a Castiglion della Pescaia.

La riserva si trova sull’ultimo tratto rimasto della palude maremmana, nel golfo un tempo racchiuso tra Vetulonia e Roselle e creata dai detriti che il fiume Ombrone aveva portato, essendosi creata un’ansa che ne aveva deviato il suo corso.

Diaccia Botrona - panorama

L’acqua salmastra presente nella palude aveva diffuso, 250 anni fa, la credenza che fosse questa la causa della diffusione della malaria e così nel 1700, il matematico Leonardo Ximenes, venne incaricato di costruire la Casa Rossa o Fabbrica delle Cateratte che con le sue chiuse avrebbe dovuto regolare l’acqua in entrata e uscita tra la palude e il mare.

Diaccia Botrona - Casa Rossa
E così fu, tanto che l’economia della zona piano piano rinacque diventando con gli anni la pescaia più grande della zona. 100 anni dopo, con Leopoldo II, la casa venne ristrutturata, fu costruito il Ponte Giorgini e le chiuse di legno vennero sostiuite con delle nuove in metallo e così il processo di bonifica proseguì fino agli anni del fascismo.

Attualmente nella Casa Rossa è stato allestito un piccolo museo e qui ha inizio il percorso didattico con la visione di un documentario sulla Diaccia Botrona.
L’escursione poi col barchino, della durata di circa un’ora attraversa i canali artificiali della riserva per consentire a grandi e piccoli l’avvistamento delle numerose specie di uccelli presenti.

La riserva è infatti una delle zone più importanti per lo svernamento la sosta e la nidificazione di oltre 200 specie di uccelli.

Diaccia Botrona - escursione in barcaI fenicotteri rosa sono quelli maggiormente presenti: si possono vedere tutto l’anno nella riserva, ma da ottobre a novembre si registra il maggior numero di esemplari in quanto migrano dalla Camargue, svernando in questa riserva, oppure usandola comunque come tappa migratoria verso la Tunisia.
Il percorso in barca è stato davvero adatto ai bambini, sia per la curiosità e l’attenzione sempre alta per avvistare gli uccelli ma anche per la capacità della nostra guida di coinvolgerli.

Abbiamo avvistato tanti uccelli e visto saltare anche tanti pesci davanti alla nostra barca.

Tantissimo è stato poi l’entusiasmo, sia di nostro figlio che degli altri bambini, quando ci siamo fermati alla banchina di avvistamento e con il cannocchiale portato dalla guida siamo riusciti a vedere innanzitutto la colonia di fenicotteri, ma anche l’airone cenerino dal becco nero e non più giallo perchè pronto per l’accoppiamento.

Ma oltre a questi, abbiamo visto tanti altri uccelli fra cui la sterna con il suo volo a “spirito santo” che andava giù in picchiata alla ricerca di cibo e il falco pescatore. Questo uccello non nidificava in Italia da 47 anni, perchè evidentemente non aveva trovato un luogo adatto e accogliente per la sua riproduzione. E, invece, da pochi mesi, ha scelto la Diaccia Botrona per deporre nuovamente le sue uova e al momento della nostra visita c’erano addirittura 2 nidi nidificanti, gli unici attualmente in tutta Italia.

Diaccia Botrona - birdwatching

Diaccia Botrona - panorama fenicotteri rosa

I nidi si possono vedere col cannocchiale, anche se con quello noi abbiamo visto principalmente il falco maschio che stava di vedetta a sorvegliare il nido, ma ancora meglio grazie a delle telecamere poste sopra i nidi (lo schermo è presso la Casa Rossa), che permettono di osservare da vicino i piccoli. Proprio in questi giorni è stato possibile vedere le prime prove di volo in verticale fatte dai piccoli falchi.

Insomma, se siete in Maremma con i bambini per le vostre vacanze al mare e volete fare una bella escursione naturalistica, facendo felici i vostri piccoli, ricordatevi di mettere un cannocchiale in valigia e venite alla Diaccia Botrona!

Per prenotare la gita col barchino alla Diaccia Botrona, chiamate il numero 389 0031369.
Il cost del biglietto è 12€, i bambini da 5 a 12 anni pagano 6€

Maggiori informazioni su www.maremma-online.it