#10domandeperunviaggio: scoprire la Thailandia con consapevolezza

Oggi parleremo di una meta a cui sono molto legata: vi porterò infatti a scoprire la Thailandia con consapevolezza! Cosa vuol dire?

Quando ho aperto questo blog e di blogging non ne sapevo nulla, ho parlato dei viaggi che un giorno avrei voluto rifare e delle persone e i luoghi che mi avevano lasciato un segno durante i miei viaggi. E la Thailandia era assolutamente tra le mete dove un giorno sarei voluta tornare, perchè mi è entrata e rimasta davvero dentro grazie al sorriso e l’accoglienza avuta dalle persone, che due anni dopo lo tzunami, sorridevano alla vita, grati di essere scampati ad una tragedia così grande e grati a noi turisti per essere lì con loro. Ho conosciuto una cultura nuova e ho visto realtà e luoghi che non avrei immaginato. Ecco perchè quando Alessandra mi ha proposta di rispondere alle mie #10domandeperunviaggio parlandomi proprio della Thailandia, ne sono stata davvero entusiasta!

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#BloggerBackTo: i viaggi che vorrei RI-fare

Quanti di voi hanno fatto un viaggio nella loro vita che sarebbero pronti a rifare un’altra volta?

Io ne ho tantissimi, perchè grazie a mamma e papà ho cominciato a farli da piccolissima, come Martina che ha dato il via a questa bella iniziativa basata sui ricordi. Avendo iniziato da piccola e visto che ora supero i 30, di tantissimi luoghi ho ricordi annebbiati, tantissime foto e un sacco di voglia di ritornarci. Poi ci sono i viaggi che ho fatto da sola o con i miei genitori e che ora vorrei rifare con mio marito e mio figlio, ma anche i luoghi che magari da adolescente non ho saputo apprezzare e che ora sicuramente apprezzerei
Ecco quindi quali sono i miei luoghi da #BloggerBackTo..

1) Messico&Guatemala. Uno dei viaggi più belli della mia vita, fatto con mamma e papà e quello che più di tutti vorrei rifare con mio marito e mio figlio. Voglio tornare a San Juan Chamula, respirare l’odore acre dei riti che si consumano in questa chiesa, salire (sperando di averne il coraggio) sulle piramidi di Tikal, passeggiare fra le strade si San Cristobal de La Casas, immergergermi tra i telai delle donne messicane che intrecciano coloratissimi tappeti, sciarpe e teli o ritrovarmi nel mezzo di un campo da gioco di pelota a Uxmal o Teotihuacan. E perchè no, anche mangiare un bel piatto piccante (d’obbligo) a base di riso, carne e fagioli neri!

2) Thailandia. Questo viaggio potrei definirlo il viaggio della libertà, fatto appena dopo la laurea, prima di aver definito qualsiasi impegno lavorativo. Lo rifarei perchè ho conosciuto delle persone meravigliose, ho visto realtà e luoghi che non avrei immaginato e soprattutto l’ho vissuto con l’entusiasmo e il brivido di chi non sapeva cosa avrebbe iniziato a fare al ritorno a casa e perciò ogni attimo me lo sono goduto al 1000×1000!

3) Eurodisney. Tornarci e godermi due giorni di puro divertimento, è un sogno che prima o poi realizzerò. A 15 anni la mia prima volta, adesso con il mio piccolo viaggiatore, ho assolutamente voglia di rituffarmi con lui in questo bellissimo parco giochi!

4) Napoli. Ebbene si, mi piacerebbe tornarci dopo tantissimi anni e tuffarmi nel caos e disordine ma anche nel calore di questa città. Attraversare Piazza Plebiscito, passeggiare a Dicembre per Via San Gregorio Armeno, la strada dei presepi, mangiare una buonissima pizza davanti al Maschio Angioino e fare colazione con una bella sfogliatiella!!

5) Olanda. Un altro viaggio fatto tanti anni fa con mamma e papà, ma questa volta lo rifarei in perfetto stile locale, cioè in bicicletta!! Quando ero lì, vedevo queste belle famiglie (del nord eh…) super attrezzate fare dei tragitti medio lunghi con le bici e con bambini al seguito. Beh, sarebbe questo lo spirito con cui vorrei tornarci, per apprezzare i servizi che il Paese offre, il verde sconfinato che mi ricordo tra un paesino e l’altro e rimettermi ai piedi un bel paio di zoccoli o salire dentro ad uno dei tanti e bellissimi mulini!

6) Copenhagen…ma in primavera! La Copehangne che mi ricordo è una città ghiacciata, piegata sotto metri di neve, temperature polari e vento gelido. Bellissima in questa luce di capitale del Nord, accogliente nei suoi caffè, trionfale con la sua pista di pattinaggio più bella che io abbia mai visto, alternativa fra le strade di Christiania, fredda nelle sere di dicembre, gennaio, febbraio, marzo…. Perciò ecco, chissà come è in estate, anzi tarda primavera..dove tutto sboccia e quando forse potrei riuscire a vedere il famoso parco Tivoli che da dicembre ad aprile non sono riuscita mai a visitare!

E voi,  quali sono i vostri viaggi che vorreste rifare?  Rispondete a Martina e condividete!!!

I ponti dei miei viaggi per #sensomieiviaggi

Quando ho letto il post di Simona Sacri, non ho resistito.. come si fa a leggere “I ponti dei miei viaggi” e non tornare indietro con la memoria quando quei ponti erano davanti ai nostri occhi?

Non c’avevo mai rifletto e per questo sono rimasta ancora più colpita dalla frase, ma è vero.. quanti ponti avremmo incontrato nei nostri viaggi e quanti sono rimasti così impressi nella memoria per un motivo o per l’altro.

In realtà, devo spiegarvi per bene che Simona ha risposto ad un’iniziativa di Alessandra che ha proposto questo come tema per l’iniziativa #sensomieiviaggi, promossa da Monica di Viaggi e Baci (quanto mi piacciono questi intrecci di #travelblogger!)
Quindi ringrazio e faccio i complimenti ad Alessandra per questa idea e per le riflessioni che mi ha portato a fare.

Eccomi quindi alle mie tre foto, ai miei tre ponti e al perchè ognuno di loro ha rappresentato qualcosa.

Il primo é Made in USA… uno dei ponti più rappresentativi degli Stati Uniti: il Golden Gate bridge, il ponte che unisce l’oceano Pacifico alla baia di San Francisco. Il suo colore rosso porpora é così distintivo e la sua struttura lo rende così affascinante e suggestivo che anche se arrivi sul molo e la nebbia ti impedisce di vederlo, hai chiara davanti a te tutta la sua imponenza. Il ponte più distrutto e vissuto nei film americani ma anche il tanto temuto ponte dei suicidi. Si, perché proprio questo é il primato che suo malgrado ha conquistato e quando sei lì ad ammirarlo, non puoi non pensarci ma non puoi non godere della suo fascino  in silenzio, coinvolto dall’alone di mistero che lo avvolge.

ponte_san_francisco
Il mio secondo invece si trova in Thailandia. Non mi ricordo il nome e sinceramente non so se ne aveva davvero uno. Lo potrei chiamare il ponte della vita o il ponte per la vita. Tu lo attraversi con le gambe che ti tremano e accanto ti passa lui con la motoretta perche altra strada verso la cittá più vicina non c’é. E allora non pensi piú che possa essere pericoloso se attraversarlo vuol dire andare incontro ad un sogno o anche solo una necessità. Ma mentre lui sfrecciava sereno, io ero lì barcollante, a temere di cascare di sotto nell’acqua gialla del fiume, lontana anni luce dallo spirito thailandeße di chi sa reagire davanti a qualsiasi ostacolo e da qualsiasi difficoltá
Questa é la foto di un viaggio senza diario o se ce l’ha chissà dove é! Ma un giorni ve lo racconteró attraverso le mie foto …

ponte_thai

L’ultimo invece si trova in periferia di Arles in Provenza: il ponte di Langlois, meglio conosciuto come il ponte di Van Gogh.
Questo ponte levatoio è rappresentato in uno dei suoi famosi quadri come molti altri scorci paesaggistici presenti in questa zona.
Perciò trovarlo ( non è stato facile ma ne è valsa la pena) mi ha immerso in uno dei suoi quadri cercando di immaginare lo stato d’animo del pittore che lo ha portato a rappresentare il ponte e il paesaggio intorno riuscendo a creare un tale equilibrio cromatico.
I suoi quadri mi hanno sempre affascinato, la sua vita tormentata vissuta in parte in questa zona m ha sempre
_DSC0030

 

 

 

Girovagando con un film….

…perchè anche guardando un film puoi ritrovarti a viaggiare o magari ritorni con la memoria in un luogo dove sei stata.

Questo è quello che mi è successo con The Impossible (PS: uno dei primi film che sono riuscita a vedere dall’inizio alla fine senza personaggi come Alex il leone, Marty, re Julien, Teetsi e compagnia bella) e mi riaggancio al mio ultimo post nel quale avevo messo primi nella mia classifica proprio i thailandesi

locandina the impossible

Film del 2012 con Naomi Watts e Ewan McGregor, racconta la storia VERA di una famiglia americana, trapiantata in Giappone che decide di trascorrere le vacanze di Natale del 2004 in Thailandia, l’anno in cui la mattina del 26 dicembre il paese viene colpito dallo tzunami. Oltre al coinvolgimento nella vicenda madre-figlio-padre-figli, probabilmente accentuata dalla mia attuale condizione di madre, dopo le prime scene mi rendo conto che il film è stato girato nello stesso resort dove due anni dopo sono stata con il mio attuale marito.. Nella splendida e incontaminata Khao Lak, dove 2 anni dopo erano fortemente visibili i segni che lo tzunami aveva lasciato…soprattutto negli occhi della gente.
Molte scene del film sono senza dialogo e questo rende ancora più forte la rappresentazione di una vicenda così tragica.

Ho rivissuto la mia permanenza a Khao Lak, rivedendo davanti a me tutte le persone che, 2 anni dopo lo tzunami e dopo essersi rimboccati le maniche, ci hanno ringraziato per aver scelto quel luogo per le nostre vacanze, per aver offerto loro un’opportunità in più per ricostruire la loro vita.