I ponti dei miei viaggi per #sensomieiviaggi

Quando ho letto il post di Simona Sacri, non ho resistito.. come si fa a leggere “I ponti dei miei viaggi” e non tornare indietro con la memoria quando quei ponti erano davanti ai nostri occhi?

Non c’avevo mai rifletto e per questo sono rimasta ancora più colpita dalla frase, ma è vero.. quanti ponti avremmo incontrato nei nostri viaggi e quanti sono rimasti così impressi nella memoria per un motivo o per l’altro.

In realtà, devo spiegarvi per bene che Simona ha risposto ad un’iniziativa di Alessandra che ha proposto questo come tema per l’iniziativa #sensomieiviaggi, promossa da Monica di Viaggi e Baci (quanto mi piacciono questi intrecci di #travelblogger!)
Quindi ringrazio e faccio i complimenti ad Alessandra per questa idea e per le riflessioni che mi ha portato a fare.

Eccomi quindi alle mie tre foto, ai miei tre ponti e al perchè ognuno di loro ha rappresentato qualcosa.

Il primo é Made in USA… uno dei ponti più rappresentativi degli Stati Uniti: il Golden Gate bridge, il ponte che unisce l’oceano Pacifico alla baia di San Francisco. Il suo colore rosso porpora é così distintivo e la sua struttura lo rende così affascinante e suggestivo che anche se arrivi sul molo e la nebbia ti impedisce di vederlo, hai chiara davanti a te tutta la sua imponenza. Il ponte più distrutto e vissuto nei film americani ma anche il tanto temuto ponte dei suicidi. Si, perché proprio questo é il primato che suo malgrado ha conquistato e quando sei lì ad ammirarlo, non puoi non pensarci ma non puoi non godere della suo fascino  in silenzio, coinvolto dall’alone di mistero che lo avvolge.

ponte_san_francisco
Il mio secondo invece si trova in Thailandia. Non mi ricordo il nome e sinceramente non so se ne aveva davvero uno. Lo potrei chiamare il ponte della vita o il ponte per la vita. Tu lo attraversi con le gambe che ti tremano e accanto ti passa lui con la motoretta perche altra strada verso la cittá più vicina non c’é. E allora non pensi piú che possa essere pericoloso se attraversarlo vuol dire andare incontro ad un sogno o anche solo una necessità. Ma mentre lui sfrecciava sereno, io ero lì barcollante, a temere di cascare di sotto nell’acqua gialla del fiume, lontana anni luce dallo spirito thailandeße di chi sa reagire davanti a qualsiasi ostacolo e da qualsiasi difficoltá
Questa é la foto di un viaggio senza diario o se ce l’ha chissà dove é! Ma un giorni ve lo racconteró attraverso le mie foto …

ponte_thai

L’ultimo invece si trova in periferia di Arles in Provenza: il ponte di Langlois, meglio conosciuto come il ponte di Van Gogh.
Questo ponte levatoio è rappresentato in uno dei suoi famosi quadri come molti altri scorci paesaggistici presenti in questa zona.
Perciò trovarlo ( non è stato facile ma ne è valsa la pena) mi ha immerso in uno dei suoi quadri cercando di immaginare lo stato d’animo del pittore che lo ha portato a rappresentare il ponte e il paesaggio intorno riuscendo a creare un tale equilibrio cromatico.
I suoi quadri mi hanno sempre affascinato, la sua vita tormentata vissuta in parte in questa zona m ha sempre
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