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Cosa fare a Palermo con i bambini: i pupi palermitani che non ci aspettavamo

Teatro dei Pupi

Quando siamo partiti per Palermo, una delle cose che mio figlio aveva ben in mente erano i pupi palermitani perchè, in vista della partenza, la nonna aveva tirato fuori due marionette comprate a mio marito e mio cognato quando erano piccoli e le aveva fatte conoscere al nipote-viaggiante-viaggiatore, accennandogli la storia di questi due cavalieri. Così siamo partiti con le idee molto chiare su cosa fare certamente a Palermo con i bambini: andare a cercare i pupi!

Sinceramente non mi aspettavo altro che vederli nei soliti negozi di souvenir acchiappa-turisti, venduti senza molti perchè e quasi per inerzia. E invece devo dire ci siamo dovuti nettamente ricredere.

Il primo giorno, a spasso per la città, dopo aver visitato la Cattedrale, ci siamo incamminati su Corso Vittorio Emanuele. Qui ci sono un sacco di negozi per turisti, botteghe pseudo artigiane, ristoranti e bar, ma tra tanti negozi, uno ha attirato la nostra attenzione: una piccolissima bottega dove un signore seduto su uno sgabello stava costruendo, con le sue mani, proprio un pupo. Avete presente quei vecchi negozi, stretti stretti, pieni di attrezzi di ogni genere, con le pareti scure, dove per entrare bisogna scendere 3/4 gradini e che hanno l’odore di cose antiche? Ecco la bottega del Sig. Argento è proprio questo ed entrandoci abbiamo capito subito di avere davanti una persona che fa di questo antico mestiere un’arte.


Vedendoci così affascinati, ci ha informato del suo spettacolo che si sarebbe tenuto nel pomeriggio presso il Palazzo Asmundo, proprio davanti la Cattedrale. Come non andarci?
E così alle 17:30, puntualissimi, stanchi della levataccia (eravamo svegli dalle 3:30), affaticati dalla giornata trascorsa in giro per la città, siamo entrati nel piccolo teatro, accolti dalla famiglia Argento. Non sapevamo ancora cosa avremmo visto e sinceramente ero un pò titubante perchè gli spettacoli di marionette ai quali avevo assistito fino ad allora non mi avevano mai entusiasmato.
Il sig. Argento ha iniziato però subito a tenere alto l’interesse, raccontandoci della sua famiglia che da 5 generazioni fa questo mestiere, costruisce artigianalmente i pupi palermitani usando una tecnica segreta che nessuno conosce: i loro pupi infatti, di oltre 10 chili di peso, non hanno nessun filo che congiunge le gambe dal basso verso l’alto e camminano solo facendogli muovere la testa a destra e sinistra. Costruiscono i pupi, ma portano anche in scena le storie di una volta, quelle che venivano raccontate agli inizi dell’Ottocento sugli scontri medioevali tra Cavalieri e Mori, prima per strada e poi nei teatri, come intrattenimento serale.

Il Sig. Argento ci ha spiegato anche la differenza tra la sua scuola, quella palermitana e quella della Sicilia Orientale. I pupi palermitani infatti sono diversi sia nella fattura che nel modo di essere mossi: i pupi catanesi sono infatti più alti, vengono mossi dall’alto e tengono la spada sempre in mano, quelli palermitani invece sono mossi dai lati della scena e sono fatti in modo da poter sfoderare la spada durante la rappresentazione. Infine un altro segno distintivo è l’elmo che per quelli palermitani si apre e chiude, mentre i pupi catanesi lo tengono sempre abbassato.

Con un velo di amarezza ci ha anche confessato che ormai i siciliani non vanno più a vedere questi spettacoli che ormai vengono fatti solo per i turisti. Ma anche che per chi si domanda cosa fare a Palermo con i bambini, lo spettacolo dei Pupi palermitani è certamente una cosa da non perdere!

Fatte queste premesse, ha avuto inizio lo spettacolo che ci ha tenuti affascinati dall’inizio alla fine. Un pò per la bellezza di queste marionette e il modo incredibile (e faticosissimo) con cui vengono mosse nella scena, un pò per la storia che nella sua tradizionalità ha avuto dei simpaticissimi colpi di scena. Inutile dirvi quanto mio figlio facesse il tifo per i cavalieri e delle grasse risate che si è fatto davanti ai goffi saraceni, come pure al momento della loro sconfitta vedendone alcuni addirittura divisi a metà dalla spada del cavaliere.

La storia ha come protagonisti una principessa, Angelica, figlia del re Carlo Magno, contesa dai due cavalieri, Orlando e Rinaldo. Il re richiama all’ordine i suoi cavalieri perchè la battaglia contro i saraceni è vicina, così si apre lo scontro fra i due gruppi e alla fine pur raccogliendo l’elogio del re, nessuno dei due cavalieri ha la meglio sulla principessa. Il re infatti decide di tenerla prigioniera nella torre del castello, spostando l’attenzione sul giullare di corte.

Lo spettacolo è stato davvero emozionante e alla fine, il Sig. Argento ci ha pure invitati a visitare il retro della scena per vedere coi nostri occhi la fatica che tutti loro fanno per rappresentare questa opera, orgogliosamente portata avanti esclusivamente dai componenti della famiglia.

Se volete vedere qualche video,  visitate la pagina Facebook della Famiglia Argento e inserite il loro spettacolo tra le cose da fare a Palermo con i bambini!

 

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