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Cosa mangiare a Valencia: paella e non solo!

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Il nostro viaggio a Valencia ci ha portato,  oltre che a scoprire una città davvero adatta ai bambini, anche ad immergerci  inevitabilmente nei sapori della cucina locale. Cosa mangiare a Valencia lo davamo per scontato: Valencia è la culla della paella e avevamo già in programma di assaggiarla sia nella sua versione tradizionale che nelle sue varianti.

Della paella ne siamo golosi, già nel nostro viaggio a Barcellona dello scorso anno l’avevamo mangiata più volte, ma sempre in versione “marina”. Qui a Valencia la tradizione vuole tutt’altro. La ricetta infatti prevede che sia a base di coniglio, pollo, fagioli garrofon, fagiolini piatti, carciofi e….lumache!

Si, proprio lumache anche se esiste la possibilità di chiederla senza, soprattutto se i camerieri intuiscono la vostra nazionalitá. Niente vieta di poi assaggiare la versione de marisco con frutti di mare a volontà!

Abbiamo iniziato a manifestare la nostra voglia di paella fin dalla prima mattina quando girellando per il centro storico di Valencia, ci siamo imbattuti, davanti al Mercato Centrale, in una botteghina che vendeva proprio la famosa pentola, detta proprio “paella”, ampia in base al numero di porzioni, col bordo inclinato e i manici ai lati molto utili in cottura. E come facevamo a non comprarla? Per una cottura perfetta avremmo dovuto acquistare anche il diffusore (o spargifiamma) ma volando con una low cost, dimensioni e peso erano proibitive.

Per mangiare a Valencia  una delle migliori paelle della città avevamo consultato la rete prima di partire e prenotato un tavolo per cena in uno dei posti più consigliati della città: il ristorante Navarro (aperto tutti i giorni a pranzo, solo il sabato a cena) dove ci si addentra nei veri sapori culinari della città. Devo dire che fin dall’ingresso in sala abbiamo capito di trovarci in un posto dove la qualità la faceva da padrone. È gestito da 3 sorelle, terza generazione di proprietarie, che curano con eleganza e attenzione i dettagli di questo famoso ristorante, compreso il fatto di aver trovato il tavolo apparecchiato ad hoc per il piccolo Simo.
Abbiamo ordinato subito la sangria e ci hanno servito questa bevanda tradizionale con un vero tripudio di frutta fresca eccezionalmente profumata.
E in attesa della paella (l’unico inconveniente nell’ordinarla è l’attesa necessaria per la sua preparazione) abbiamo assaggiato un millefoglie di melanzane con parmigiano e zucca, davvero squisito.

Per la paella siamo riusciti (la signora che ci ha serviti ci ha letto nel pensiero) ad averla senza lumache e il risultato lo lascio giudicare a voi da questa foto…che dite, il piccolo Simo ha gradito?

Se deciderete di venire in questo ristorante, è assolutamente necessario prenotare con un pó di anticipo. Comodo da raggiungere, si trova a pochi metri dalla centralissima Piazza Ayuntamiento.

Se invece volete assaggiare la paella de marisco, un ottimo ristorante, consigliato sia in rete, sia dalle ragazze del nostro hotel, si trova sul mare. Si chiama La Marcelina e si trova proprio sul lungomare. Noi ci siamo arrivati in bici e arrivando intorno alle 14, siamo riusciti ad avere un tavolo pur non avendo prenotato. Il ristorante ha infatti molti tavoli sia esterni che nella sala interna, considerate che il 1 Novembre abbiamo pranzato  fuori!

Qui l’odore del mare, ci ha subito proiettati sulla ricetta più mediterranea della paella, probabilmente la mia preferita!

Ma Valencia non è solo paella. Quello che non sapevamo infatti è che in città esiste tutto un modo particolare di gustare le famose tapas spagnole, in una versione tipica di questa città. Si chiamano pintxos e sono fondamentalmente degli stuzzichini da accompagnare ad un aperitivo. Sono poi talmente vari e abbondanti che si rivelano un’ottima cena con la possibilitá di assaggiare vari sapori. Vengono serviti sul bancone dei locali dove in tarda serata si iniziano a notare lunghe distese ben ordinate di questi stuzzichini, infilzati ognuno in un proprio stecchino. Se ne possono prendere più di uno e il conto viene poi calcolato in base al numero di stecchini che ognuno avrà nel proprio piatto. Curioso, non trovate?

Nella maggior parte dei casi si tratta di una fetta di pane su cui vengono poste crocchette di ogni genere, acciughe, verdure sott’aceto, mix variegati creati con gli ingredienti tipici della zona: dal baccalà, al prosciutto, ma anche funghi, carne di maiale o formaggio.

In ogni caso si tratta di uno stuzzichino dalle dimensioni ridotte che può adattarsi ad un pranzo veloce oppure all’assaggio di più varianti per una cena in stile finger food da accompagnare ad un bicchiere di vino o meglio ancora di birra. La varietà di ingredienti e le combinazioni che vengono studiate sono tali da a creare spesso delle vere e proprie opere d’arte.

Se siete già stati in Spagna, vi sembreranno concettualmente simili alle tapas, se invece siete stati a Venezia almeno una volta nella vostra vita, i pntxos vi ricorderanno inevitabilmente i chicheti serviti nei bacari veneziani.

Dove mangiare i pintxos valenciani? Noi li abbiamo trovati molto buoni in un locale in pieno centro che si chiama Pintxos i Trago, a ridosso della Plaza Redonda.

Infine una specialità dolce assolutamente da mangiare a Valencia, è l’horchata. Si tratta di una bevanda dolce da bere fredda, fatta di acqua, zucchero e il latte estratto dalle radici di una pianta, la chufa, che cresce proprio in questa zona. Il sapore è simile alla più nota orzata e d’estate è sicuramente dissetante. D’obbligo è gustarla in una delle antiche Horchaterie del centro storico (noi siamo stati nell’Antica horchateria Santa Catalina, vicinissima alla Cattedrale) e accompagnarla con dei buonissimi fartons, dei panini soffici e dolci ricoperti da una glassa delicata. 

Insomma per mangiare a Valencia non avrete che l’imbarazzo della scelta e quello che posso dire è che la cucina è certamente adatta per sapori e ricette ai palati di tutti, anche dei più piccoli!

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