Tra i borghi più belli d’Italia c’è Corciano in Umbria. Noi lo abbiamo visitato durante il periodo delle feste natalizie, apprezzandone ancora di più la sua atmosfera medioevale e caratteristica.
Corciano: il borgo in Umbria – la storia
Il nucleo antico di Corciano si trova in una posizione elevata su una collina completamente ricoperta di ulivi e conserva la sua struttura di castello medioevale, circondato dalle mura quattrocentesche, le torri e solo un’ultima porta rimasta intatta, porta S.Maria.
Rappresentava all’epoca il più importante castello del territorio perugino; al sio interno le case in pietra sono disposte a corona su più dislivelli. Così camminando tra le sue stradine acciottolate, si arriva concentricamente fino alla sua cima.
Di giorno, dal punto più alto si può ammirare un panorama che spazia dal lago Trasimeno al Monte Amiata, ai Monti Martani.
Corciano: il borgo in Umbria – il presepe
Dalla metà degli anni Ottanta, grazie all’idea e al lavoro del parroco di Corciano di quei tempi, nel periodo natalizio, il borgo diventa teatro di uno dei più spettacolari presepi umbri.
Don Franco Pulcinelli ebbe infatti l’idea di ricostruire tra le strette vie del borgo, l’atmosfera di Betlemme ai tempi della Natività.
Realizzo così un presepe con decine e decine di statue di terracotta a grandezza naturale che tutt’ora rappresentano la vita dometistica e i lavori artigianali che si svolgevano a Betlemme, l’Annunciazione dell’Angelo, la nascita di Gesù con la grotta e i pastori, la cometa e i Re Magi.
I vicoli, le scale e le piazzette di Corciano prendono così vita, anche grazie agli effetti sonori che accompagnano la rappresentazione. Sembra proprio di essere catapultati in un’altra epoca e di sentire i rumori degli artigiani, chi affila coltelli, chi vende il pane, chi porta le pecore, chi carda la lana, chi passa a cavallo.
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Il presepe è visitabile gratuitamente ogni anno, da metà dicembre al 6 gennaio.
Se siete in Umbria in quel periodo, vi suggerisco veramente di visitarlo per vivere un’esperienza immersiva nell’atmosferma natalizia.
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Come sapete, il Lago Trasimeno è una delle nostre mete del cuore. Vi ho già parlato di Castiglione del Lago e dell’Isola Maggiore, oggi vi voglio parlare di due borghida visitare vicino al Lago Trasimeno dove abbiamo trovate un sacco di curiosità: Panicale e Mugnano.
Panicale si trova a pochi chilometri dal lago, in cima ad un colle che domina tutta la pianura intorno. Proprio per la sua posizione, il borgo di origine medioevale fu un’importante fortezza di collegamento tra Perugia e Città della Pieve.
Borghi del Lago Trasimeno da visitare: Panicale
All’interno delle sue mura, varcabili solo da due porte, si innesca la sua pianta concentrica tipica del Medioevo: tre piazze situate a 3 livelli diversi, raccordate da un’unica strada.
Entrando dalla Porta Perugina, si accede subito in Piazza Umberto I, dove si affacciano tanti piccoli bar e ristoranti tipici e dove, nella parte più alta, si trova una cisterna del 1400, trasformata in fontana agli inizi del ‘900.
Nella piazza si affacciano anche diversi palazzi storici e dall’arco situato nella parte più alta si accede alla seconda Piazza, Piazza san Michele. Qui sorge la Collegiata con la facciata rinascimentale e gli interni barocchi e che al suo interno conserva alcune opere della scuola del Perugino.
Proseguendo sempre lungo la salita. si arriva velocemente in Piazza Masolino, la terza piazza lungo la via concentrica del borgo. Qui si trova il Palazzo del Podestà costruito dal il XIII e il XIV secolo, oggi sede dell’archivio storico e notarile.
Dalla piazza ci si può affacciare a vedere il bellissimo panorama delle colline e della vallate intorno, oltre che scorgere le acque del Lago Trasimeno.
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Scendendo dalla parte posteriore della piazza, si percorre il resto della via concentrica del borgo che conduce fino alla Porta Fiorentina.
Non dimenticatevi di fermarvi tra i vicoli perchè ci sono sempre balconcini, scalette, porte con fiori e buche delle lettere dipinte che regalano tantissimi scorci tipici dei borghi umbri!
Borghi del Lago Trasimeno da visitare: Mugnano
A pochi chilometri da Panicale, sorge invece un piccolo borgo quasi anonimo, se non fosse che i muri dei suoi vicoletti si sono arricchiti negli anni di dipinti e murales che lo hanno animato e riempito di racconti, simboli e storie da tutto il mondo.
Anche Mugnano è un borgo di impronta medioevale, dove a partire dal 1983 è stata avviata un’opera di ripopolamento e riqualificazione del centro storico grazie ad un certo Benito Biselli che lo ha trasformato nel Borgo dai Muri Dipinti dando nuova vita ai suoi vicoli stretti e silenziosi.
Da allora, artisti di tutto il mondo vengono a Mugnano per realizzare la propria opera pittorica sui muri delle case del centro storico, dando sfogo alla propria creatività. In questo modo l’antica architettura medioevale si fonde con l’arte moderna, lottando così contro lo spopolamento che dal dopo guerra ha colpito il paese.
Oggi è un vero e proprio museo a cielo aperto con oltre 40 murales già realizzati. Negli ultimi anni, ne viene realizzato uno nuovo che viene inaugurato durante la festa che si tiene tra fine giugno e inizio lugli. Ogni dipinto è realizzato con tecniche e materiali diversi in base all’estro e creatività dell’artista e raccontano ognuno una storia, rappresentano un evento attuale, un ricordo, un personaggio, un mestiere, un’arte.
C’è il murale che rappresenta il paesaggio sul Trasimeno, quello che richiama il contiente africano con la rappersentazione del paese simbolo dell’alba della vita umana. I più belli sono forse quelli che rappresentano alcune arti come la danza e il balletto classico, il musichiere, le donne, l’amore e la pace. Ci sono quelli religiosi, dall’ultima cena al volto di San Francesco, ma anche quelli che raccontano i mestieri antichi delle popolazioni che hanno vissuto in queste terre.
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Un altro aspetto molto caratteristico di questi vicoli, è rappresentato dai messaggi incisi su delle vecchie casette della frutta dipinte. Ce ne sono davvero molte ed è molto curioso soffermarsi a leggerle tutte. Cliccate sull’immagine sotto, scorrete la gallery e se vi va lasciatemi anche un like ;-).
Il borgo di Castiglione del Lago è uno dei più caratteristici luoghi che si affacciano sul Lago Trasimeno in Umbria.
Le origini familiari ci vedono degli habituè della zona, un pò per scappare dalla vita frenetica di città, un pò per respirare un pò di aria pura e per stare a contattato con la natura e vicini a quelle piccole e antiche abitudini che ormai nella vita di tutti i giorni sono perse.
Per raggiungere Castiglione del Lago basta prendere la A1, uscire a Val di Chiana, proseguire sulla superstrada per Perugia e in una ventina di minuti si arriva sul lago.
Noi preferiamo sempre la primavera o l’autunno per goderci un pò quel clima ancora mite che ci consente di stare all’aperto, camminare sul lungolago, prendere il traghetto per raggiungere l’isola Polvese o la Maggiore, o camminare per le vie del centro di Castiglione.
Se la stagione è ancora (o già) buona, si trovano bar, ristoranti e stabilimenti sul lago in piena attività. E’ un mondo che si risveglia con il bel tempo proprio come nelle località di mare dove la stagione estiva riaccende la vita!
Castiglione del Lago si trova in provicina di Perugia ma confina con le province toscane di Siena e Arezzo.
Il borgo è situato su una rocca da cui è possibile ammirare un bellissimo panorama sul Lago Trasimeno. Le vie del centro sono strette e ciottolose, il borgo è piccolo ma è una verca chicca. E’ circondato dalle mura medioevali, periodo di maggiore lustro per il borgo. Lungo le mura si aprono tre porte di accesso: la porta Perugina, quella Senese a la Fiorentina. Il motivo dei nomi è ovviamente dovuta alle città verso le quali in linea d’aria, le porte di aprono.
Il Lago Trasimeno e il borgo di Castiglione del Lago: cosa vedere
La Rocca del Leone, realizzata nel XIII secolo per volere di Federico II di Svevia si trova nel punto più alto del borgo e disegna un pentagono irregolari con cinque torri, le tre porte citate prima e una torre più alta di forma triangolare. Lo spazio interno oggi è utilizzato per eventi, concerti e spettacoli all’aperto soprattutto durante la stagione estiva.
Vi consiglio di fare a piedi il camminamento perchè permette di avere una bella visuale sul Lago Trasimeno.
Usciti dalla Rocca, prima di percorrere il corso principale, si trova il Palazzo della Corgna o Palazzo Ducale. La reggia fu cotruita su commissione di Ascanio della Corgna nel 1563 che la volle come residenza di campagna e successivamente ospitò alcuni personaggi illustri come Leonardo Da Vinci e Niccolò Machiavelli. Al suo interno si trovano bellissimi affreschi di Pomarancio con scene mitologiche e imprese proprio di Ascanio della Corgna.
Oggi il Palazzo è sede del Comune di Castiglion del Lago.
Le vie del centro regalano un’aria genuina in un’atmosfera che ricorda le glorie del passato medioevale del borgo. Passeggiando si possono trovare tantissime botteghe artigianali, negozi che vendono i prodotti tipici della cucina del lago Trasimeno e tanti piccoli ristoranti dove gustarli. Fatevi trascinare dall’atmosfera del borgo, zigzagando tra i vicoli e scoprendo scorci tra le mura che vi daranno una visione molto caratteristica del luogo.
Nella parte bassa, c’è poi un bel lungolago dove poter passeggiare, fare pic nic giocare con i bambini e perchè no fare un aperitivo in uno dei bar affacciati sulle spiaggette del Lago.
Il tratto del lungolago di Castiglione è circa 3 km e unisce le due principali spiagge del comune lacustre.
Ogni volta che veniamo, siamo certamente attratti dall’aria del Lungolago ma una giretto nel borgo alto lo facciamo sempre e in ogni stagione appare sempre diverso ma altrettanto affascinante.
Quello che piace a me quando vengo qui è l’aria di campagna e l’atmosfera del lago che si respira. La prima impressione è che sia malinconica ma poi vivendola diventa rigenerante, quasi un anti stress!
Il Lago Trasimeno e il borgo di Castiglione del Lago: due escursioni che vi consiglio
Se avete qualche giorno a disposizione (o anche un week end lungo) ecco due escursioni che vi consiglio, anche e soprattutto con i bambini:
Il Lago Trasimeno e il borgo di Castiglione del Lago: dove mangiare
Se cercate un posto dove acquistare qualche specialità del posto da portare a casa, vi consiglio di fare un giro per le botteghe del centro.
Se volete invece i pici freschi più buoni della zona, allora il Laboratorio artigianale Pasta e Pasticci della sig.ra Adalgisa fa per voi! Qui i pici e tutta la pasta fresca sono rigorosamente tirati a mano e la differenza si sente al palato eccome!
Se invece avete voglia di un bel ristorante dove gustare le specialità del posto, allora senza dubbio vi consiglio di prenotare un tavolo a La Taverna di Julio. Qui troverate una grande accoglienza, un bel clima familiare e in assoluto ottimo cibo.
Per noi è una tappa fissa ogni volta che andiamo a Castiglion del Lago.
I pici all’aglione di Julio sono i migliori: pasta freschissima cotta perfettamente e aglione a km zero, rendono il piatto un vero tripudio di sapori. Li abbiamo assaggiati anche nelle altre varianti, cacio e pepe, ragù e anche ai funghi, ma l’aglione resta il nostro preferito. La carne è poi l’altro punto di forza del locale. Non potete non assaggiare il capocollo alla griglia, condito con un mix di aromi (segreti).
Se poi vi resta ancora un pò di posto (e vi consiglio di tenervelo) potreste concludere con una fetta di tiramisù che la mamma di Franco prepara in maniera tradizionale e superlativa.
Il locale è molto grande, ha posto sia al chiuso che all’aperto e la sera è possibile mangiare anche la pizza.
Ma vi dirò di più, Franco e la sua famiglia sono di origine argentina, quindi su prenotazione potete richiedere la preparazione di una super paeja da leccarsi i baffi!
Il lago Trasimeno è uno di quei posti che avevo imparato a conoscere alle scuole elementari quando la mia maestra ci spiegava la geografia e ci insegnava i nomi dei principali laghi italiani. Ed io questo laghetto (dico laghetto perchè era piccoletto sulla cartina geografica rispetto ai grandi laghi del Nord) me lo sono sempre tenuto a mente. Il destino ha poi voluto che, conoscendo mio marito, mi avvicinassi alla scoperta di questo lago e dei borghi che lo circondano.
E’ un lago tettonico che si alimenta solo da acqua piovana, che offre la possibilità di scoprire tanti luoghi d’arte e piccoli borghi, assaporare la cultura dei pescatori del lago ma anche di immergersi in una natura e atmosfera nuove, o per lo meno per me lo sono state (anzi se avete voglia di scoprire una vera e propria oasi naturalistica e fare una bella esperienza di birthwatching, leggete la nostra esperianza qui).
Il lago ha il suo fascino in ogni stagione e ha sempre qualcosa da offrire, anche solo un pò di aria salutare lontana dallo smog delle grandi città. Ovviamente rinasce in primavera quando il lungolago si riempie di verde, di piccole spiaggette che iniziano ad essere attrezzate con ombrelloni, sdraio e pedalò, i campeggi si riempioni, arrivano tanti turisti, tanta gente del luogo che nei week end trascorre le giornate qui, e tanti pescatori piò o meno amatoriali che popolano le rive.
Fra le tante possibilità che offre, il giorno di Pasqua abbiamo deciso di rifare una bella gita sull’Isola Maggiore, prendendo il vaporetto dal molo di Castiglione.
L’isola si gira comodamente in un’ora, un’ora e mezza; vi suggerisco, appena scesi, di girare a sinistra e salire su per arrivare alla Pieve (la salita è abbastanza comoda). Non proseguite sul lungo lago perchè rischiate di dover fare troppo salita dall’altra parte dell’isola per arrivare alla chiesa. Seguite il nostro itinerario qui sotto e vedrete che anche per i bambini la passeggiata sarà gradevole, anzi quasi all’inizio della strada verso la piede troverete dei giochi per bambini e dei tavolini da picnic, così da fare una sosta all’andata o al ritorno. L’isola ha vissuto ahimè l’abbandono dei suoi abitanti che da 600 sono diventati solo 17, in inverno, e poco più del doppio in estate quando si popola di turisti che soggiornano qui, o di ex residenti che tornano nelle loro case per trascorrere i mesi estivi.
L’isola è famosa per la lavorazione del merletto che Guglielmo I, un ex ammiraglio trasferitosi qui, avviò aprendo una vera e propria scuola all’interno del suo bellissimo castello che costruì come fosse il posto di comando di una nave.
Il Castello al momento (da un pò di anni, per la verità) è chiuso, i lavori di ristrutturazioni sono bloccati e purtroppo non è possibile visitare la parte dell’isola intorno all’edificio. Peccato, a detta nostra ma anche a detta delle guide che abbiamo trovato nella Pieve e nel museo, perchè era ricco di opere che purtroppo con l’abbandono sono andata perse.
La lavorazione dei merletti sull’isola si distinse da quella tradizionale per l’uso di un ago appuntito e finissimo e di un filo molto sottile con i quali venivano realizzati i famosi merletti a punto Irlanda, caratterizzati da motivi floreali, uniti tra loro attraverso una rete.
Il merletto nasce per imitare nella leggerezza i più famosi ricami veneziani a punto in aria ma assume poi una connotazione nuova e orignale grazie all’unione di motivi ricorrenti, lavorati singolarmente e che, uniti, danno vita a oggetti di forme e dimensioni diverse. Il museo del Merletto che trovate davanti al molo ci ha fatto fare un vero tuffo nel passato, vi sono esposte infatti tanti manufatti dell’epoca e anche un bellissimo abito da sposa.
L’altro motivo che rende l’isola famosa è il passaggio di San Francesco d’Assisi che trascorse qui un’intera Quaresima in digiuno e preghiera. La principale testimonianza del suo passsaggio rimane nella precoce presenza (fin dal ‘200) dei frati francescani sull’isola che vi costruirono un piccolo convento, successivamente ampliato per diventare l’attuale Pieve di San Michele Arcangelo. Due luoghi sono tutt’ora venerati perchè legati al passaggio del Santo, la fonte che Francesco stesso scavò con le sue mani per far affiorare l’acqua e una cappellina con all’interno quello che fu il suo giaciglio durante la Quaresima che trascorse sull’isola.
La passeggiata è davvero piacevole e quello che vi consiglio è di entrare nella Pieve, nella casa del Capitano e nel museo del Merletto e lasciarvi guidare dai volontari che sono presenti e pronti a raccontarvi un pò di storia e aneddotti di questa bella isoletta del Trasimeno.