L’estate scorsa, approfittando della nostra tappa fissa in quel di Principina a Mare, abbiamo deciso di esplorare alcuni borghi dell’entroterra meno conosciuti della Maremma, ma ricchi di fascino e storia. Lontani dalle folle e immersi nella natura, Magliano in Toscana, Montemerano e l’Abbazia di San Bruzio si sono rivelati vere e proprie gemme tutte da scoprire.
Prima Tappa: Magliano in Toscana
Il nostro itinerario è iniziato a Magliano in Toscana, un borgo medievale circondato da possenti mura ben conservate. Passeggiando lungo le sue stradine acciottolate, si respira un’atmosfera autentica, lontana dal turismo di massa. Un luogo che sembra uscito da una cartolina!
Cosa vedere:
Le Mura di Magliano: perfettamente conservate, offrono una vista panoramica sulla campagna maremmana. Costruite tra il XIII e il XV secolo, abbracciano il borgo come a volerlo proteggere ancora oggi. Camminare sulle sue stradine lastricate è come ascoltare un racconto sussurrato dal vento: ogni angolo ha qualcosa da dire.
Chiesa di San Martino: una piccola perla romanica con affreschi antichi. Qui è custodito un misterioso affresco raffigurante un Cristo con sei dita: un dettaglio insolito e carico di simbolismo che ha suscitato nel tempo varie interpretazioni, tra sacro e profano.
Ulivo della Strega: uno degli ulivi più antichi d’Italia, risalente a oltre 3.000 anni fa. Si tratta di un albero monumentale che si trova poco fuori dal centro storico, lungo la strada per l’abbazia di San Bruzio. Questo ulivo, che si stima abbia più di 3.000 anni, è uno dei più antichi d’Europa. La leggenda vuole che fosse frequentato da streghe nei secoli passati, che danzavano intorno al suo tronco contorto durante le notti di luna piena. Ancora oggi, la sua presenza magnetica incanta: sembra quasi parlare, con le sue radici che affondano nel tempo. Una vera meraviglia della natura!
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Seconda Tappa: Montemerano
Dopo Magliano, ci siamo diretti a Montemerano, un piccolo borgo arroccato su una collina, incastonato tra Saturnia e Manciano. Montemerano affascina con la sua armonia e non solo per modo di dire: la sua pianta urbana ha davvero la forma di un cuore. Un dettaglio che si coglie solo dall’alto, ma che sembra già raccontare la natura accogliente e romantica del paese.
Anche qui il mio consiglio è di ammirare ogni angolo, passeggiando tra viuzze lastricate, archi in pietra e balconi fioriti. Ogni angolo mi è sembrato un invito a rallentare, a guardarmi intorno, a perdermi.
Cosa vedere:
Piazza del Castello: il cuore pulsante del borgo, con case in pietra e un’atmosfera fiabesca.
Chiesa di San Giorgio: custodisce la celebre “Madonna della Gattaiola”, un dipinto quattrocentesco con un dettaglio curioso: un foro nel dipinto, una vera e propria gattaiola! La leggenda vuole che, in passato, la chiesa fosse anche rifugio per i gatti del borgo, e che qualcuno abbia tagliato un buco per permettere loro di entrare. Oggi, questo particolare rende l’opera ancora più unica e incuriosisce moltissimo chi visita Montemerano.
Le edicole votive lungo le strade: piccole nicchie con immagini sacre che raccontano la profonda devozione popolare. Alcune sono ornate con fiori freschi, altre con candele accese da mani silenziose. Un simbolo della spiritualità semplice e autentica di questi luoghi.
Montemerano è stato inserito nella lista dei “Borghi più belli d’Italia” e non è difficile capire il perché. Ogni angolo è perfetto per scattare foto da cartolina.
Ultima Tappa: L’Abbazia di San Bruzio
L’ultima tappa del nostro itinerario ci porta all’Abbazia di San Bruzio, situata poco fuori Magliano. Questo antico monastero benedettino, di cui oggi restano affascinanti rovine, emana un’energia speciale.
L’abbazia risale all’XI secolo e fu un tempo uno dei più importanti centri religiosi della zona. Appartenente ai monaci camaldolesi, custodiva preziosi manoscritti e ospitava una comunità viva e operosa. Col tempo, però, venne abbandonata e dimenticata, lasciando che la natura si riprendesse lentamente il suo spazio
Il silenzio e la posizione isolata rendono il luogo perfetto per una pausa di contemplazione. E proprio la sua decadenza silenziosa le dona un fascino magnetico.
Consiglio fotografico: Visitate l’abbazia al tramonto per godere di una luce dorata che rende l’atmosfera ancora più magica.
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Questo itinerario tra Magliano, Montemerano e l’Abbazia di San Bruzio è stato perfetto per trascorrere una giornata autentica in Maremma, tra storia, natura e buon cibo.
Se volete fare una pausa dal mare e scoprire una Toscana più intima e meno turistica, questi borghi sono una scelta ideale.
L’Isola d’Elba rappresenta da sempre un luogo incontaminato ricco di storia e di spiagge cristalline dove è facile perdersi. Ma l’Elba non è soltanto questo, è 147 chilometri di costa spalmati tra i comuni dell’Isola che sanno raccontare la personalità di questi luoghi in cui si alternano paesaggi marini e vegetazione.
Storia, cultura e bellezze naturali sono i motivi per i quali quest’isola è da sempre una delle preferite per le vacanze estive, sia dai turisti più audaci che qui possono trovare sentieri adatti alla loro esperienza, che dai turisti occasionali che cercano relax e divertimento.
Ma non solo, si tratta di uno luogo semplice da raggiungere, grazie ai numerosi collegamenti che si possono scegliere come, ad esempio, quelli disponibili su traghetti-elbareservation.it, in orari che più fanno al caso nostro. Tutti partono da Piombino e impiegano poco più di un’ora per la traversata.
Altro punto a favore della più grande tra le isole dell’Arcipelago toscano? Sicuramente il suo essere perfetta anche per un viaggio in famiglia dove i bambini possono trovare divertimento e tutto quello che cercano per una vacanza indimenticabile.
I luoghi da non perdere assolutamente all’Isola d’Elba
Sole, mare, ma anche cultura e riserve naturali. Così si presenta l’Elba, che in passato è stata uno dei più floridi centri minerari della zona, con i suoi numerosi luoghi da visitare assolutamente. Sì, perché solo così si può dire di averla davvero conosciuta.
Portoferraio
Primo comune elbano che si incontra arrivando in traghetto e anche il primo per popolazione. Deve il suo nome alle miniere di ferro molto attive già ai tempi degli etruschi che hanno fatto la sua fortuna per molti decenni.
Sarà suggestivo passeggiare per i suoi vicoli tipici delle isole, così come scoprire le ville residenziali di Napoleone Bonaparte che fu esiliato proprio in queste zone: Villa San Martino e Villa dei Mulini.
Porto Azzurro
Antico borgo di pescatori, Porto Azzurro è uno dei paesi più ricchi di fascino di tutta l’isola. A renderlo unico, tra gli altri dettagli, è il suo porticciolo in cui spiccano barche a vela che raccontano la sua atmosfera senza tempo e la sua storia legata al re di Spagna Filippo III che nel 1609 ne fece una fortificazione per difendersi dagli attacchi saraceni.
Capoliveri
Paese in cui si trova la movida elbana, Capoliveri, è l’unico luogo che conserva ancora la sua struttura di borgo medioevale arroccato in cima alla collina da dove si aprono i suoi 4 rioni: il Fosso, la Torre, la Fortezza e il Baluardo.
Difficile resistere al suo fascino in cui s’intrecciano bellezze del paesaggio e suggestione per il suo passato storico e culturale.
Marciana
Si tratta del più antico paese dell’isola d’Elba, che si trova a 375 metri sul livello del mare, quindi perfetto per ripararsi dal caldo estivo. Caratterizzata dalle stradine lastricate, le case strette e i vicoletti, Marciana va visitata assolutamente soprattutto per le testimonianze storiche e archeologiche, alcune delle quali possono essere scoperte proprio all’interno del museo archeologico del paese.
Consigli utili
Per visitare l’isola d’Elba non sono richieste particolari accortezze perché non presenta problemi legati al meteo, neanche d’inverno, e ci sono davvero moltissime cose da poter fare.
Ci sono, però, semplici consigli da seguire:
attenzione al vento: all’Elba il vento è quasi sempre presente, basta sapere da che parte tira e spostarsi in una spiaggia riparata. Il gioco è fatto;
scarpette di gomma: sono numerose le spiagge di sassi, quindi è necessario munirsi di scarpette apposite se non si vuole incorrere in fastidiosi mal di piedi. Saranno utili anche per evitare di farsi pungere dai ricci che nel mare elbano sono presenti.
Siete alla ricerca di un’idea per una gita fuori porta di una giornata, facilmente raggiugibile da Firenze, Siena o Roma?
Venite con me a scoprire cosa vedere a Monte San Savino, un borgo medievale situato nel cuore della Val di Chiana, in provincia di Arezzo
Questo borgo venne fondato nel XII secolo come avamposto strategico e ha poi attraversato secoli di storia tumultuosa, passando di mano tra varie famiglie nobili e subendo gli alti e bassi delle guerre e delle rivoluzioni che hanno segnato la storia italiana.
Divenne un importante centro militare nel Medioevo e nel XIV secolo fu conquistato dalla Repubblica Fiorentina e rimase sotto il suo dominio fino al XVI secolo.
Oggi, il borgo conserva ancora il suo fascino medievale, con le sue mura antiche e i suoi edifici storici che raccontano le storie del passato.
Monte San Savino è anche il paese natale di Piero della Francesca, uno dei più importanti pittori del Rinascimento.
Cosa vedere a Monte San Savino: un tour dettagliato
Il Cassero Il Cassero è un’antica fortezza del XIV secolo che domina il centro storico di Monte San Savino. All’interno del Cassero si trova il Museo della Ceramica, che ospita una collezione di ceramiche di epoca medievale e rinascimentale. Dal Cassero si gode una splendida vista panoramica sul paese e sulla Val di Chiana.
La sua torre presenta una leggera inclinazione che è diventata una delle caratteristiche distintive del borgo. La leggenda vuole che la torre sia stata costruita deliberatamente in questo modo per confondere gli invasori nemici.
La Chiesa di Santa Chiara La Chiesa di Santa Chiara è una chiesa gotica del XIII secolo che si trova in Corso Sangallo. La chiesa custodisce un Crocifisso ligneo di Donatello, considerato uno dei capolavori del maestro scultore.
Palazzo di Monte Palazzo di Monte è un palazzo rinascimentale che si trova in Piazza del Popolo. Il palazzo ospita la sede del Comune di Monte San Savino. Al piano terra del palazzo si trova la Loggia dei Mercanti, un loggiato rinascimentale con colonne in pietra serena.
Le Logge dei Mercanti Le Logge dei Mercanti sono un loggiato rinascimentale che si trova in Piazza del Popolo. Le logge sono decorate con affreschi del XVI secolo.
La Pieve La Pieve è una chiesa romanica del XII secolo che si trova in Piazza della Pieve. La chiesa custodisce un’Assunzione di Maria Vergine di Pietro della Francesca, considerata uno dei capolavori del pittore.
La Chiesa di Sant’Agostino La Chiesa di Sant’Agostino è una chiesa gotica del XIV secolo che si trova in Via Sant’Agostino. La chiesa custodisce una pala d’altare di Giorgio Vasari, raffigurante la Deposizione dalla Croce.
Il quartiere ebraico Nel XIV secolo, Monte San Savino ospitava una vivace comunità ebraica, che ha lasciato un’impronta indelebile sulla cultura e sulla storia del borgo. Oggi è possibile visitare il quartiere ebraico e ammirare i resti delle antiche sinagoghe.
La cisterna La Cisterna di Monte San Savino è un’imponente struttura risalente al periodo medievale, che testimonia l’importanza dell’approvvigionamento idrico nel corso dei secoli. Costruita nel XIV secolo, la cisterna era originariamente utilizzata per raccogliere e conservare l’acqua piovana per uso domestico e agricolo. E’ caratterizzata da una volta a botte sorretta da pilastri e archi in mattoni. Le pareti spesse e robuste della cisterna sono state progettate per resistere alle intemperie e garantire la conservazione dell’acqua in condizioni ottimali.
Eventi da non perdere a Monte San Savino:
La “Fiera della Porchetta“, una manifestazione gastronomica dedicata alla porchetta di Monte San Savino e che solitamente si tiene nel mese di settembre. La porchetta è infatti una delle specialità culinarie più celebri di questo borgo, risultato di secoli di tradizione e maestria culinaria tramandata di generazione in generazione.
A prescindere da quando visiterete Monte San Savino, vi consiglio comunque di assaggiarla in uno dei locali tipici che troverete nelle vie del centro, piccole gastronomie, macellerie e alimentari che vi faranno sentire il gusto unico e il sapore avvolgente e ricco di questo piatto!
La Notte del Conte Baldovino, una rievocazione storica che si tiene nei sette giorni a cavallo degli ultimi due sabati di Giugno, per celebrare la nomina a feudatario di Monte San Savino del Conte Baldovino, fratello del papa Giulio III, da parte del duca di Toscana Cosimo I dei Medici. La manifestazione scandisce le “allegrezze” ovvero i festeggiamenti che la comunità indiceva in occasioni importanti come quella della concessione dell’indipendenza come contea dalla giurisdizione fiorentina dell’epoca (Cosimo infatti era talmente felice dell’elezione a papa di un suo conterreaneo che volle festeggiare con questa decisione).
Uno dei momenti più suggestivi della festa è il corteo del Conte Baldovino, durante il quale un attore vestito con abiti medievali impersona il leggendario conte e guida una processione attraverso le strade del borgo.
Monte San Savino – cosa vedere nei dintorni
Nei dintorni del borgo, vi consiglio di visitare il Castello di Gargonza, una vera chicca del passato medioevale della zona.
Il Castello di Gargonza ha una storia che risale almeno all’XI secolo, quando venne costruito dagli Ubertini, una potente famiglia ghibellina come una roccaforte difensiva nel cuore della campagna toscana. Nel corso dei secoli, il castello ha subito varie trasformazioni e ampliamenti, diventando un centro di potere e cultura nella regione: è stata la residenza per nobili famiglie, un luogo di difesa durante le guerre e anche un centro di attività culturali e sociali.
Oggi, il Castello di Gargonza è stato restaurato con cura e trasformato in un’affascinante struttura ricettiva ma è possibile comunque varcarne le mura per visitarlo, fare una passeggiata fra le vie acciottolate, la Chiesa di San Niccolò, il chiostro, i giardini e le viste panoramiche sulla Val Di Chiana.
Che siate appassionati di storia, amanti della buona cucina o semplicemente in cerca di una fuga tranquilla dalla routine quotidiana, Monte San Savino e i suoi dintorni vi accoglieranno a braccia aperte, offrendovi come è stato per noi una bella giornata da trascorrere nella splendida campagna toscana.
Se nominate Livorno, vi verrà sicuramente in mente un luogo di passaggio o meglio di partenza in nave verso la Sardegna o la Corsica. E’ invece un’interessante città portuale da scoprire, tra fossi, ponti, canali, maestose piazze, monumenti e mercati. E non ultimo, il suo spiccato umorismo, a volte un pò spinto ma sempre molto spassoso! Perciò vi porto a scoprire cosa vedere a Livorno in 1 giorno, come abbiamo fatto noi in un bel sabato soleggiato di aprile.
Le origini di Livorno risalgono al 1300, costruita con l’intento di difendere la Repubblica di Pisa. Successivamente fu fortificata dalla famiglia dei Medici: Cosimo I la trasformò infatti in una vera roccaforte marina abitata da mercanti e uomini di cultura.
Ma Livorno è nota anche per le “Leggi Livornine” emanate tra il 1591 e il 1593, dal Granduca di Toscana Ferdinando I, per garantire la libertà di culto della popolazione ebraica e integrarli nella società. Il clima di tolleranza che si generò con queste leggi, portò in città rabbini e studiosi che qui trovarono rifugio a aiuto e ancora oggi non è difficile imbattersi in qualche sinagoga, camminando per il centro.
Livorno si gira comodamente a piedi, noi abbiamo lasciato l’auto davanti al Palazzo del Governo e da lí abbiamo girato per tutto il centro.
Livorno: cosa vedere in 1 giorno
Il nostro itinerario a piedi è iniziato da Piazza Grande, dove sorge il Duomo, la Cattedrale di San Francesco. La chiesa risale al ‘500, su progetto di Buontalenti, ma fu quasi completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale e successivamente ricostruita fedelmente.
Noi purtroppo lo abbiamo trovato chiuso, ma al suo interno ci sarebbe stato da vedere il Cristo Coronato di Spine di Beato Angelico.
Dalla piazza abbiamo percorso l’omonima Via Grande, la via principale della città che porta al mare, ricca di negozi e dove si affacciano alcuni importanti palazzi:
Palazzo Comunale
Palazzo Granducale
Palazzo della Dogana
Deviando dalla via dello shopping, ci siamo diretti al Mercato Centrale, meglio conosciuto come il Mercato delle Vettovaglie, costruito nel 1894 in vetro e ferro: una bellissima testimonianza del passaggio dal Neoclassicismo a l’Art Nouveau
Il mercato delle Vettovaglie è tra i più grandi mercati coperti d’Europa, insieme a La Boqueria di Barcellona, in Spagna.
Noi ci siamo immersi nell’atmosfera del mercato, entrando all’interno della struttura e facendoci largo tra le oltre 200 botteghe, dai banchi del pesce, della frutta e verdura, a quelli del pane e dei prodotti tipici. Un ottimo modo per entrare a contatto con l’essenza di questa città!
Orari d’apertura: i banchi sono aperti tutti i giorni dalle 5.30 alle 15.
Livorno in 1 giorno: mercato e duomo
Livorno: cosa vedere in 1 giorno
Dal mercato centrale, ci siamo spinti verso il mare, passando nei pressi della sinagoga, fino ad arrivare a Piazza Micheli per vedere il Monumento dei 4 Mori, il monumento simbolo della città.
Ferdinando I de’ Medici amava Livorno, lavorò per il suo sviluppo e allo stesso tempo combattè i pirati che attaccavano la città dal mare.
Il monumento è composto da due parti distinte: la statua in marmo di Carrara di Ferdinando I, al centro, commissionata nel tentativo di autocelebrarsi e i 4 Mori in bronzo, incatenati ai suoi piedi.
In realtà Ferdinando non vide mail il monumento, inizialmente dedicato esclusivamente a lui, perché fu finito successivamente alla sua morte e inaugurato dal figlio Cosimo II nel 1617.
I 4 Mori furono aggiunti qualche anno dopo, insieme ad alcuni trofei appartenuti ai corsi: una scimitarra, un turcasso, un arco e un turbante.
La bellezza delle 4 statue in bronzo e i dettagli della rappresentazione, hanno fatto passare in secondo piano il momento toccante che raffigurano, motivo per cui negli anni i Livornesi hanno rinominato il monumento dedicandolo proprio ai 4 Mori.
Da qui è poi anche possibile avere un bel punto di vista sulla Darsena Vecchia, i pescherecci fermi e, guardando il mare, a destra, sulla Fortezza Vecchia, la prima fortificazione costruita dai Medici intorno al 1530, appena presero il potere a Livorno.
Nello spazio che circonda il monumento c’è poi una particolarità: esiste infatti un punto esatto in cui si vedono tutti e 4 i nasi dei Mori contemporaneamente. E trovarlo pare che porti fortuna!
Tornando verso l’interno della città, ci siamo diretti verso Piazza della Repubblica, una delle più belle di Livorno con i monumenti dedicati ai granduchi di Toscana, Ferdinando III e Leopoldo II.
E’ anche la più grande piazza ponte d’Europa poiché è stata costruita sopra il Fosso Reale, il fossato che un tempo segnava l’inizio della linea difensiva della città. I Livornesi la chiamano anche Il Voltone, per la grande volta che copre il Fosso e fa scorrere l’acqua sotto la piazza-ponte.
Livorno in 1 giorno: piazza della repubblica
Livorno: cosa vedere in 1 giorno
Da Piazza della Repubblica ci siamo diretti verso la Fortezza Nuova, costruita alla fine del 1500 dal Buontalenti per volere di Francesco I dei Medici che volle creare un nuovo spazio protetto per gli abitanti di Livorno.
La Fortezza ha una forma di pentagono protetto da una cinta muraria e da un sistema di fossi ed è costruita in mattoncini rossi e pietra serena. Venne successivamente in parte abbattuta per fare spazio ai due nuovi quartieri della Venezia e San Marco, realizzati per far fronte alla forte crescita demografica del 1700.
Durante la seconda guerra mondiale divenne rifugio di molti livornesi che ci rimasero addirittura ad alloggiare fino agli anni ’60. Al suo interno oggi ospita un parco pubblico e un salone per manifestazioni culturali.
Il quartiere che rappresenta per eccellenza Livorno è quello chiamato Venezia Nuova, l’unico tra l’altro che dopo la Seconda Guerra Mondiale ha potuto conservare intatti gran parte dei suoi monumenti storici ed architettonici.
Si tratta di una zona costruita intorno ai canali che portano il mare fin dentro la città. Ma non è solo per la sua somiglianza a Venezia che ne deve il nome. Quando nel ‘700 Livorno visse una forte espansione e un importante incremento demografico, furono infatti chiamati in città i maestri veneziani, gli unici in grado di costruire le case sull’acqua. Così prese vita un nucleo commerciale e abitativo, collegato al porto da vari canali, dove proprio dall’acqua si accedeva e sono tutt’ora visibili, alle cantine, con le botteghe al piano strada e le abitazioni più in alto.
Oggi è un quartiere pieno di locali e ristoranti che si affacciano sui canali.
Livorno: cosa vedere in 1 giorno
Ripresa l’auto, ci siamo avvicinati al mare per passeggiare sul lungomare e soprattutto sulla celebre Terrazza Mascagni, dedicata al celebre compositore livornese.
Si può dire che la pavimentazione a scacchiera sia un altro celebre simbolo e segno di riconoscimento di Livorno.
Qui un tempo sorgeva un belvedere di difesa (il Forte dei Cavalleggeri) e solo negli anni ’30 fu trasformata in una terrazza con vista sul mare e spazio in abbondanza per concerti, passeggiate e divertimento all’aperto. La casina a forma di tempietto fu distrutta nella seconda guerra mondiale e ricostruita identica e le macerie della guerra furono anche usate per allargare la terrazza fino alle dimensioni attuali.
Oggi il contrasto che fanno le 34mila piastrelle bianche e nere, la balaustra formata da 4 mila colonnine e la vista sul mare, ne fanno sicuramente un luogo suggestivo per passeggiare e scattare foto.
Infine se avete bambini, vi consiglio una visita all’Acquario di Livorno, proprio sul Lungomare.
Noi c’eravamo stati qualche anno fa, in questo articolo trovate la nostra esperienza.
Livorno: cosa vedere in 1 giorno
Ripresa l’auto, ci siamo diretti verso il Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero che risale al 1345.
Quell’anno nel giorno della Pentecoste, il 15 maggio, un pastore storpio trovò l’immagine miracolosa della Vergine Maria in Piazza delle Carrozze e pare che la Vergine gli chiese di portala sul colle di Montenero, luogo già conosciuto come rifugio di briganti e per questo considerato il “monte del diavolo”. Dopo mille peripezie l’uomo arrivò in cima al colle e si accorse di non zoppicare più. Da qui la devozione verso la Vergine e la costruzione del Santuario dove oggi è possibile vedere tanti ex voto che riempiono la chiesa.
Oltre a questa versione più leggendaria, esistono altre versioni sul ritrovamento di questa immagine e di come fu condotta fin qui, sta di fatto che nel tempo la sua popolarità è cresciuta. Tanti sono gli ordini di frati che si sono avvicendati nella sua custodia, fino a che nel 1792 i monaci benedettini di Vallombrosa lo hanno preso in carico e ampliato fino all’attuale struttura.
Abbiamo visitato la chiesa in stile puro barocco con stucchi e colonne di marmo, dove al centro dell’altare c’è l’immagine della Madonna, dalla quale prende il nome l’interno complesso monastico e la galleria ex-voto donati per le grazie ricevute.
Nel percorso si attraversa anche la galleria dei comuni dove sono esposti tutti gli stemmi dei comuni toscani che sono stati donati alla Vergine, proclamata patrona principale della Regione dal 1947.
Livorno: cosa vedere in 1 giorno >> dove mangiare
Qui si è concluso il nostro itinerario di 1 giorno a Livorno e dintorni ma prima di chiudere il mio articolo voglio consigliarvi un posticino dove mangiare.
Abbiamo cercato e trovato un posticino caratteristico lungo i canali del quartiere Venezia Nuova.
I l ristorante si chiama proprio L’Antica Venezia, gestito da ragazzi giovani molto gentili e attenti al servizio. Non potevamo che assaggiare i piatti più tipici di Livorno, a cominciare dal famoso cacciucco (con 5 C), il baccalà alla livornese e per finire con il ponce alla livornese! Si tratta di una bevanda tipica di Livorno, che i cittadini considerano un rimedio naturale contro qualunque acciacco. Per scoprirne gli ingredienti, non vi resta che assaggiarlo!