Cosa vedere a Monte San Savino, il borgo nel cuore della Val di Chiana

Siete alla ricerca di un’idea per una gita fuori porta di una giornata, facilmente raggiugibile da Firenze, Siena o Roma?
Venite con me a scoprire cosa vedere a Monte San Savino, un borgo medievale situato nel cuore della Val di Chiana, in provincia di Arezzo

Questo borgo venne fondato nel XII secolo come avamposto strategico e ha poi attraversato secoli di storia tumultuosa, passando di mano tra varie famiglie nobili e subendo gli alti e bassi delle guerre e delle rivoluzioni che hanno segnato la storia italiana.
Divenne un importante centro militare nel Medioevo e nel XIV secolo fu conquistato dalla Repubblica Fiorentina e rimase sotto il suo dominio fino al XVI secolo.
Oggi, il borgo conserva ancora il suo fascino medievale, con le sue mura antiche e i suoi edifici storici che raccontano le storie del passato.

Monte San Savino è anche il paese natale di Piero della Francesca, uno dei più importanti pittori del Rinascimento.

Cosa vedere a Monte San Savino: un tour dettagliato

  • Il Cassero
    Il Cassero è un’antica fortezza del XIV secolo che domina il centro storico di Monte San Savino. All’interno del Cassero si trova il Museo della Ceramica, che ospita una collezione di ceramiche di epoca medievale e rinascimentale. Dal Cassero si gode una splendida vista panoramica sul paese e sulla Val di Chiana.
    La sua torre presenta una leggera inclinazione che è diventata una delle caratteristiche distintive del borgo. La leggenda vuole che la torre sia stata costruita deliberatamente in questo modo per confondere gli invasori nemici.
  • La Chiesa di Santa Chiara
    La Chiesa di Santa Chiara è una chiesa gotica del XIII secolo che si trova in Corso Sangallo. La chiesa custodisce un Crocifisso ligneo di Donatello, considerato uno dei capolavori del maestro scultore.

    Monte san savino cosa vedere

  • Palazzo di Monte
    Palazzo di Monte è un palazzo rinascimentale che si trova in Piazza del Popolo. Il palazzo ospita la sede del Comune di Monte San Savino. Al piano terra del palazzo si trova la Loggia dei Mercanti, un loggiato rinascimentale con colonne in pietra serena.
  • Le Logge dei Mercanti
    Le Logge dei Mercanti sono un loggiato rinascimentale che si trova in Piazza del Popolo. Le logge sono decorate con affreschi del XVI secolo.
  • La Pieve
    La Pieve è una chiesa romanica del XII secolo che si trova in Piazza della Pieve. La chiesa custodisce un’Assunzione di Maria Vergine di Pietro della Francesca, considerata uno dei capolavori del pittore.
  • La Chiesa di Sant’Agostino
    La Chiesa di Sant’Agostino è una chiesa gotica del XIV secolo che si trova in Via Sant’Agostino. La chiesa custodisce una pala d’altare di Giorgio Vasari, raffigurante la Deposizione dalla Croce.
  • Il quartiere ebraico
    Nel XIV secolo, Monte San Savino ospitava una vivace comunità ebraica, che ha lasciato un’impronta indelebile sulla cultura e sulla storia del borgo. Oggi è possibile visitare il quartiere ebraico e ammirare i resti delle antiche sinagoghe.
  • La cisterna
    La Cisterna di Monte San Savino è un’imponente struttura risalente al periodo medievale, che testimonia l’importanza dell’approvvigionamento idrico nel corso dei secoli. Costruita nel XIV secolo, la cisterna era originariamente utilizzata per raccogliere e conservare l’acqua piovana per uso domestico e agricolo. E’ caratterizzata da una volta a botte sorretta da pilastri e archi in mattoni. Le pareti spesse e robuste della cisterna sono state progettate per resistere alle intemperie e garantire la conservazione dell’acqua in condizioni ottimali.

    Cosa vedere a Monte San Savino

Eventi da non perdere a Monte San Savino:

  • La “Fiera della Porchetta“, una manifestazione gastronomica dedicata alla porchetta di Monte San Savino e che solitamente si tiene nel mese di settembre. La porchetta è infatti una delle specialità culinarie più celebri di questo borgo, risultato di secoli di tradizione e maestria culinaria tramandata di generazione in generazione.
    A prescindere da quando visiterete Monte San Savino, vi consiglio comunque di assaggiarla in uno dei locali tipici che troverete nelle vie del centro, piccole gastronomie, macellerie e alimentari che vi faranno sentire il gusto unico e il sapore avvolgente e ricco di questo piatto!
  • La Notte del Conte Baldovino, una rievocazione storica che si tiene nei sette giorni a cavallo degli ultimi due sabati di Giugno, per celebrare la nomina a feudatario di Monte San Savino del Conte Baldovino, fratello del papa Giulio III,  da parte del duca di Toscana Cosimo I dei Medici. La manifestazione scandisce le “allegrezze” ovvero i festeggiamenti che la comunità indiceva in occasioni importanti come quella della concessione dell’indipendenza come contea dalla giurisdizione fiorentina dell’epoca (Cosimo infatti era talmente felice dell’elezione a papa di un suo conterreaneo che volle festeggiare con questa decisione).
    Uno dei momenti più suggestivi della festa è il corteo del Conte Baldovino, durante il quale un attore vestito con abiti medievali impersona il leggendario conte e guida una processione attraverso le strade del borgo.

Monte San Savino – cosa vedere nei dintorni

Nei dintorni del borgo, vi consiglio di visitare il Castello di Gargonza, una vera chicca del passato medioevale della zona.
Il Castello di Gargonza ha una storia che risale almeno all’XI secolo, quando venne costruito dagli Ubertini, una potente famiglia ghibellina come una roccaforte difensiva nel cuore della campagna toscana. Nel corso dei secoli, il castello ha subito varie trasformazioni e ampliamenti, diventando un centro di potere e cultura nella regione: è stata la residenza per nobili famiglie, un luogo di difesa durante le guerre e anche un centro di attività culturali e sociali.

Cosa vedere nei dintorni di Monte San Savino

Oggi, il Castello di Gargonza è stato restaurato con cura e trasformato in un’affascinante struttura ricettiva ma è possibile comunque varcarne le mura per visitarlo, fare una passeggiata fra le vie acciottolate, la Chiesa di San Niccolò, il chiostro, i giardini e le viste panoramiche sulla Val Di Chiana.

Che siate appassionati di storia, amanti della buona cucina o semplicemente in cerca di una fuga tranquilla dalla routine quotidiana, Monte San Savino e i suoi dintorni vi accoglieranno a braccia aperte, offrendovi come è stato per noi una bella giornata da trascorrere nella splendida campagna toscana.

Vacanze sulla neve: il comprensorio sciistico del monte Civetta

Sono appena tornata da una vacanza nel comprensorio sciistico del Monte Civetta, precisamente in Val Fiorentina. Se siete alla ricerca di una destinazione per una vacanza sulla neve con la vostra famiglia, con un ottimo compromesso tra piste da sci, panorami e costi, questa zona fa al caso vostro.

Il comprensorio sciistico del Monte Civetta comprende alcune delle località più rinomate delle Dolomiti, ognuna con il suo carattere unico e la sua bellezza intrinseca. Tra queste, spiccano Alleghe, Selva di Cadore e Zoldo Alto.
Alleghe, incastonata sulle rive del suo lago omonimo, offre un’atmosfera incantevole e una vasta gamma di servizi per i visitatori, forse però più apprezzabili d’estate. Selva di Cadore, circondata da cime imponenti, è una gemma nascosta ideale per chi cerca tranquillità e paesaggi incontaminati. Zoldo Alto, con i suoi tradizionali chalet e la sua autenticità montana, promette avventure senza fine sulle sue piste ben curate.

Tra le varie opzioni di alloggio, noi abbiamo scelto Santa Fosca, frazione di Selva di Cadore. Questo piccolo e pittoresco villaggio, situato ai piedi del Monte Pelmo, offre varie sistemazioni accoglienti, dall’elegante albergo al rustico chalet di montagna, passando per i più tradizionali garnì. La sua posizione strategica lo rende il punto di partenza ideale per esplorare il comprensorio sciistico del Monte Civetta e godersi la tranquillità della montagna. Poco più di 1 chilomentro separa infatta Santa Fosca dagli impianti di risalita di Pescul, da dove siamo sempre partiti per le nostre giornate sugli sci.

Comprensorio sciistico Civetta - santa Fosca

Purtroppo quando abbiamo cercato una sistemazione abbiamo trovato quasi sempre hotel che non offrivano la mezza pensione, contrariamente a come eravamo abituati in altre zone. Un pò faticoso dopo una giornata di sci, prendere l’auto e raggiungere i ristoranti (spesso nelle località limitrofe) ma al contempo abbiamo potuto assaggiare cucine diverse e più ristoranti ognuno con le sue tipicità.

Cosa rende il comprensorio sciistico del Monte Civetta ideale per una vacanza sulla neve:

  • Piste per tutti i livelli: Il comprensorio offre 80 km di piste, con percorsi adatti a sciatori di tutte le età e abilità. Ci sono piste facili per i principianti, piste intermedie per chi ha già un po’ di esperienza e piste impegnative per gli sciatori più esperti. Per maggiori informazioni, potete visitare il sito web del comprensorio.
  • Scuola di sci e snowboard: La scuola di sci e snowboard del Monte Civetta ha istruttori qualificati che vi aiuteranno a migliorare le vostre abilità e a divertirvi in sicurezza.
  • Baby park e kinderheim: Per i bambini più piccoli, ci sono un baby park e un kinderheim dove possono giocare e divertirsi con altri bambini sotto la supervisione di personale qualificato.
  • Attività per tutta la famiglia: Oltre allo sci, ci sono molte altre attività da fare in Val di Zoldo. Potete fare pattinaggio sul ghiaccio, slittino, ciaspolate, escursioni con gli sci d’alpinismo e molto altro ancora.
  • Dolomiti Superski: Il comprensorio del Monte Civetta fa parte del Dolomiti Superski, il più grande comprensorio sciistico del mondo. Con un solo skipass, avrete accesso a 12 zone sciistiche con 1.200 km di piste.

comprensorio sciistico civetta piste

E per chi non scia (come me)?

Nessun problema perchè la zona è ricca di attività alternative a cominciare dalla possibilità di intraprendere sentieri con le ciaspole di varia lunghezza e difficoltà, tutti ben segnalati e specie nel week end frequentati.

Io ho percorso i due sentieri che dagli impianti di Pescul, mi hanno permesso di raggiungere il rifugio Fertazza (circa 1 ora e mezza – facile) e il secondo, la cima Belvedere (durata 2 ore e mezza – media difficoltà).

Consigli per organizzare la vostra vacanza nel comprensorio sciistico Civetta:

  • Prenotate in anticipo: L’alta stagione è in gennaio e febbraio, quindi è consigliabile prenotare in anticipo l’alloggio e lo skipass.
  • Scegliete l’alloggio giusto: Ci sono molte tipologie di alloggio in Val di Zoldo,  hotel ma anche molti appartamenti. Scegliete quello che meglio si adatta alle vostre esigenze e al vostro budget. Per la nostra esperienza, molti hotel d’inverno non hanno la mezza pensione (contrariamente a come siamo sempre stati abitatati). Poco male, ci sono vari ristoranti da raggiungere velocemente in auto.
  • Noleggiate l’attrezzatura: Se non avete la vostra attrezzatura da sci, potete noleggiarla in uno dei tanti negozi di noleggio del comprensorio. Noi ci siamo rivolti al Noleggio Lorenzini, proprio davanti agli impianti di Pescul (consiglio la prenotazione online per usufruire di un piccolo sconto ed avere la certezza sulla disponibilità dell’attrezzatura). Molto comodo anche per l’ampio parcheggio a disposizione tra il noleggio e l’impianto di risalita.
  • Acquistate lo skipass online: Potete acquistare lo skipass online sul sito web del Dolomiti Superski.
  • Per ciaspolare, è importantissimo informarsi sulla sicurezza dei sentieri e verificare il pericolo valanghe. Per alcuni sentieri (come quello che porta alla cima Belvedere), meglio portare anche i bastoni.

Dove mangiare:

A partire dal nostro hotel a Santa Fosca, ecco i ristoranti che abbiamo provato e che mi sento di consigliarvi:

  • Al Crot a Selva di Cadore: il ristorante più genuino che abbiamo provato sia per la location che per i piatti e le materie prime. Purtroppo non accetta prenotazioni, ma se andate molto presto (alle 19) o tardi (20:30) non dovreste avere difficoltà. Piatti tipici (porzioni abbondanti) fra cui salumi di cervo buonissimi e secondi piatti molto gustosi (straconsiglio i funghi).
  • Fursil nella vicina Santa Lucia. Qui potete mangiare sia una buona pizza (ovviamente che abbia almeno lo speck) oppure i piatti più tradizionali, come la pasta fresca ripiena o la tagliata
  • La Cambra ad Alleghe, un pò più lontano ma per una cena di livello più alto (ma non troppo), merita lo spostamento. Locale molto curato e piatti davvero gustosi e ben presentati. Porzioni generose, soprattutto dei primi (che fa sempre piacere) tra cui voglio segnalare i canederli in brodo che ho trovato deliziosi! Lasciatevi posto per i dolci della casa perchè meritano!

comprensorio sciistico civetta dove mangiare

Cosa fare a Firenze con adolescenti: il Museo Gucci

Qualche tempo fa mi sono trovata a promettere un giretto in centro a Firenze al mio dodicenne e una sua amica per visitare qualche posticino nuovo.

La questione mi ha messo inizialmente in crisi perché apparentemente qualunque proposta sembrava non soddisfarli. Mi sono scervellata per un pò sulla domanda “cosa fare a Firenze con due adolescenti“?
D’altronde non si può pretendere di trovarli sempre coinvolti in museo e palazzi storici e poi avevano entrambi voglia di fare qualcosa di più leggero (era pur sempre un giorno di vacanza da scuola).

Così ho cercato e ricercato su Goole e alla fine ho avuto l’idea di portarli a visitare il Museo Gucci. Tra l’altro avevamo da poco visto il film House of Gucci ed eravamo freschi della saga familiare e delle vicende che li hanno visti protagonisti anche della cronaca nera, data l’uccisione dell’erede Maurizio Gucci.

Gucci Vision è il museo che ripercorre gli oltre 100 anni di storia della celebre Maison, dall’apertura del primo negozio a Firenze, dai sogni del suo fondatore Gucci Gucci, alla fama acquisita negli anni in tutto il mondo grazie alla stravaganza e impronta innovativa del suo stile, passando per il lavoro dei suoi figli e dei tre direttori creativi che si sono poi avvicendati.

Il Museo è composto da 8 sale divise in 2 piani, tra effetti speciali mixati con le tecnologie del momento, a bellissime esposizioni degli oggetti disegnati negli anni, come i modelli più rappresentativi di valigie, borse, foulard, gioielli, prodotti di bellezza e ovviamente abiti.

In ogni sala dove sono esposti si ripercorrono le varie tappe ed evoluzioni del brand e risulta chiarissimo che nessun dettaglio è lasciato al caso: ogni linea, accessorio o combinazione di materiali e colori ha un significato ed è stata pensata per rendere il marchio Gucci iconico e inconfondibile nel mondo.

cosa fare a Firenze con adolescenti - Flora

Tutti noi ad esempio, se vediamo la doppia G o le tre fasce di colore verde rosso verde, siamo sicuri di riconoscere in quel capo o accessorio, il marchio fiorentino.

Tantissime le celebrità, anzi le muse del jet set internazionale che hanno indossato negli anni gli abiti Gucci: star della musica, volti del cinema internazionale, della tv e dello sport.

Nella sala Stars si trovano diversi modelli indossati da personaggi famosi in occasione di eventi mondani importanti: c’è ad esempio l’abito con i pugnali sul cuore creato per Lana del Rey in occasione del Met Gala nel 2019.

cosa fare a Firenze con adolescenti - Flora

La sala Icons è dedicata alle leggendarie borse diventate icone della maison Gucci: la Bamboo 1947, la Horsebit 1955 e la Jackie 1961. Mentre nella sala Bamboo viene celebrata proprio la borsa dal manico in legno. Nel 1947 Gucci Gucci ricercò un materiale con una buona resa estetica ma soprattutto facilmente reperibile in un momento in cui scarseggiavano le materie prime. Il suo ingegno lo portò alla scoperta del bambù, un materiale 100% naturale, leggero e resistente che ancora oggi viene lavorato a mano dagli artigiani di casa Gucci. La lavorazione che viene fatta, rende ogni borsa unica e da allora la borsa Gucci con questo manico è diventata uno dei simboli della Maison.

cosa fare a Firenze con adolescenti - Flora

Altro simbolo della casa di moda sono la doppia G, usata per la prima volta negli anni ’60 su idea dei figli del fondatore per rendere omaggio al loro padre, proprio approfittando dell’allitterazione delle sue iniziali, il Morsetto presente sui mocassini e la fascia verde-rosso-verde nata per richiamare la cinghia che regge la sella del cavallo. Questi 3 dettagli, da quando sono stati realizzati per la prima volta, è stato poi possibile ritrovarli da allora in tutti i capi o accessori, ogni volta rinnovati ma sempre custodi della loro iniziale simbologia, arrivando a rendere il marchio Gucci sempre chiaramente riconoscibile.

In una delle ultime sale, sempre caratterizzata da effetti tecnologici e visivi catalizzanti l’attenzione dei visitatori, si viene a scoprire la storia del motivo naturalistico che riproduce le quattro stagioni attraverso 37  specie di fiori, piante e insetti, stampato per la prima volta sui foulard di seta nel 1966. Flora, così si chiama il motivo floreale, è stato poi utilizzato su borse, valigie, accessori, abbigliamento per rappresentare una creatività del marchio Gucci in continua fioritura.

cosa fare a Firenze con adolescenti - Flora

Il Museo Gucci si trova a Firenze, in Piazza della Signoria, nel cuore del centro storico della città, all’interno del trecentesco Palazzo della Mercanzia, un edificio storico del XIV secolo. Questa posizione centrale lo rende facilmente accessibile e attraente per i visitatori.

E’ un museo relativamente nuovo, inaugurato infatti nel 2011. Per info su orari e costo del biglietto, consultate il sito. Per visitarlo considerate un tempo di circa 1h.

Insomma devo proprio dirvi che la mia idea è stata apprezzata e che entrambi (sia lui che lei) lo hanno visitato con curiosità e interesse!

Spero che il mio articolo vi abbia aiutato a trovare un’idea carina su cosa fare a Firenze con adolescenti.

Vi aspetto nei commenti per sapere se lo avete visitato o avete altre idee che posso giocarmi per la prossima occasione!

Hanoi: cosa vedere nella città che non dorme mai

Hanoi è stata la prima tappa del nostro viaggio in Vietnam e Cambogia. Il primo luogo in cui ci siamo trovati catapultati e che ci ha dato il primo intenso impatto con questo territorio.

Hanoi ha avuto su di noi l’effetto di una centrifuga: storditi dalle ore di volo e dal fuso orario, ci siamo ritrovati in una città piena di fermento. Hanoi è un concentrato di cultura, storia e tradizioni, è caotica e rumorosa ad ogni ora: i motorini sfrecciano in ogni direzione senza alcuna regola, i clacson vengono suonati all’impazzata, gli incroci sono intasati e i semafori ignorati da tutti, tanto che per attraversare la strada ci si può solo buttare e fare slalom tra i mezzi senza mostrare alcuna esitazione, ritrovandosi dall’altra parte della strada (sani) quasi senza sapere come.

Insomma un vero effetto wow che però non ci ha scoraggiato dal camminare a piedi per scoprirla, anzi gironzolare per il dedalo di strade del suo centro storico ci ha suscitato tanta curiosità e alla fine abbiamo macinato un sacco di chilometri senza nemmeno accorgercene.

E poi c’è la gente di Hanoi, tanta gente che si muove per la città, trasporta quantità impensabili di merce sui motorini, viaggia senza casco magari contromano, sfreccia sui marciapiedi, urla, porta la famiglia intera in scooter tenendo in braccio i neonati o usando seggiolini che di norme non ne sanno nulla, gente che corre indaffarata a raggiungere la propria destinazione trasmettendo davvero l’impressione di una città che non dorme mai.

Hanoi - mercato copertoHanoi ci ha stravolti, non per stanchezza ma perchè ci ha riempito gli occhi con il suo mix di stili architettonici e con i suoi colori, ci ha riempito le orecchie e la testa di rumori, il naso degli odori dello street food: un vero concentrato di caos che ci ha completamente avvinghiato.

La storia di Hanoi risale al VI secondo quando i cinesi fondarono su questi terre l’allora Tong Binh.
Fu però all’epoca della prima dinastia Ly del Vietnam, nel 1010, che la città divenne capitale con il nome di Thang Long, la città del dragone che si leva in volo.

Nel corso dei secoli e delle successive invasioni cinesi, cambiò più volte nome. Quando perse il ruolo di capitale per cederlo a Huè durante la dinastia Nguyen prese l’attuale nome di Hanoi e nel 1945, per opera di Ho Chi Min, fu definitivamente consacrata capitale del Vietnam del Nord.

Nel mezzo, le invasioni mongoli, la dinastia Ming e la colonizzazione francese avevano più volte fatto cambiare l’aspetto della città e il suo assetto urbanistico, stravolgendone il disegno che la dinastia Ly aveva voluto alle origini, ovvero quello di riflettere sulla terra l’ordine cosmico.

Proprio questo succedersi di popoli e regni, ha lasciato segni inconfondibili nell’architettura, nelle strade, nei monumenti e nella cultura di Hanoi, creando una mescolanza a tratti disordinata e caotica, ma proprio per questo, tanto caratteristica da farla apprezzare enormemente.

La nostra permanenza ad Hanoi è stata di 2 giorni, per cui ora vi elencherò tutto quello che abbiamo visitato in questo tempo, ma prma di iniziare vorrei darvi qualche veloce consiglio pratico:

  • Imparate qualche parola in vietnamita, come “ciao”, “buongiorno”, “grazie” . I Vietnamiti non parlano moltissimo l’inglese quindi conoscere qualche parola in lingua locale aiuterà a comunicare con gli abitanti locali e a mostrare il rispetto per la cultura vietnamita.
  • Indossate abiti comodi e leggeri. Il clima ad Hanoi è caldo e umido per la maggior parte dell’anno.
  • Portate un repellente per insetti soprattutto durante la stagione delle piogge.
  • Siate preparato al traffico che ad Hanoi può essere intenso e caotico ma non fatevi impaurire.
  • Non bevete acqua del rubinetto, non è potabile. In hotel troverete sempre delle bottigliette di acqua minerale che vi suggerisco di usare anche per lavare i denti.
  • Nei templi e nel mausoleo di Ho Chi Min è vietato entrare con le spalle scoperte e i pantaloncini troppo corti.

Hanoi: cosa vedere in 2 giorni

Il quartiere vecchio e i mercati

Il Quartiere Vecchio rappresenta la testimonianza vivente della storia e della cultura locali. Si tratta di un’intricata rete di strade strette e tortuose, risalente a oltre mille anni fa, che certamente è una delle principali cose da vedere ad Hanoi per gli amanti dell’autenticità. Il mio consiglio è di perdervi tra le strade e vivere immersi tra la gente, i negozi, i motorini, le bici, i locali di street food che invadono i marciapiedi con i loro tavolini e le loro seggioline dove sedersi a gustare qualcosa.

Qui si può scoprire la vera essenza della città, dove odori, colori, rumori e  sapori si mescolano e creano un’atmosfera davvero unica.

E’ grande circa un chilometro quadrato e i nomi delle strade sono quelli che cinque secoli fa vennero dati alle 36 corporazioni di artigiani che risiedevano in questa zona , ciascuna intorno a un tempio o a un Nhnh (casa comune).

Abbiamo seguito un itinerario a piedi suggerito dalla nostra Guida (cartacea) che dal Lago Haon Kiem ci ha fatto imboccare l’affollatissima strada Hang Dao piena di bancarelle (da queste parti si tiene anche il mercato notturno), per poi proseguire verso la Hang Ngang dove al numero 48 abbiamo trovato quella che fu la residenza di Ho Chi Minh. L’ingresso è libero e all’interno si trovano foto, lettere e vari cimeli fra cui gli scritti composti qui per pronunciare la sua Dichiarazione di Indipendenza che tenne il 2 settembre 1945 per proclamare l’indipendenza del Vietnam.

Sempre su questa strada si possono vedere tantissime case lunghe ma con le facciate strette, caratteristiche di Hanoi e risalenti al XIX secolo. Si tratta delle famose case missile che venivano costruite con questa conformazione perchè gli spazi cittadini erano limitati e le case venivano tassate in base alla loro esposizione sulla strada. Perciò venivano costruite con una larghezza massima di 2/3 metri ma profonde anche 100mt per realizzare tutti gli ambienti della casa che spesso fungeva nella parte anteriore come luogo di lavoro (negozio, officina, ambulatorio, studio medico).

Camminando nell’Old Quarter è possibile visitare una di queste case tipiche (Ma May,87), una delle 14 costruzioni tradizionali, edificata nel XIX secolo con lo scopo di essere sia una residenza che un luogo d’affari. La sua architettura è tipicamente a missile, con la parte posteriore più ampia di quella anteriore per riflette il pensiero delle persone del passato: costruire una casa con un terreno “fiorito” nel retro avrebbe portato al proprietario fortuna e gioia nel futuro.
E’ divisa in 5 campate: quella affacciata sulla strada era adibita a negozio, la seconda a deposito, la terza un cortile sul cui retro si trovavano la quarta con le stanze dell’abitazione e la quinta che era la cucina.

Non lontano dal Quartiere Vecchio, il Mercato di Hanoi si presenta come un’ode alla vivacità economica della città. Qui abbiamo camminato facendoci largo tra distese di bancarelle ricche di prodotti freschi, spezie, cereali, carne, pesce e artigianato locale, tra colori e suoni che ci hanno dato la sensazione di un vero caleidoscopio di cultura.

Questo slideshow richiede JavaScript.

La cattedrale

La Cattedrale di Hanoi, anche conosciuta come Chiesa di San Giuseppe, è un gioiello architettonico situato al centro di Hanoi, punto di riferimento per oltre i 300.000 cattolici presenti in città. E’ senza dubbio una delle principali cose da vedere ad Hanoi per la sua contrapposizione con lo stile della città. Fu costruita in stile neogotico tra il 1886 e il 1887 da un missionario francese e risulta piuttosto imponente con le sue torri slanciate, una facciata ricca di dettagli architettonici intricati e un’iconica vetrata a rosa. Pensate che a vederla sembra realizzata in pietra, invece è fatta di mattoni rivestiti di cemento.

L’interno della cattedrale è altrettanto affascinante, con maestosi affreschi e vetrate che filtrano la luce in modo spettacolare. Questa fusione di architettura europea e asiatica colpisce, offrendo una prospettiva unica sulla storia e la cultura di Hanoi. La Cattedrale di Hanoi non è solo un luogo di culto, ma anche un simbolo di importanza storica e artistica.

La via dove passa il treno

La via del treno di Hanoi è conosciuta localmente come “Đường Ray” o “Railway Street“. È un’attrazione insolita e affascinante nel cuore della città. E’ un luogo che attrae tantissimi turisti, ma dove la vita quotidiana prosegue come se non ci fosse un treno ad attraversarla per lungo e gli abitanti locali non vivessero e lavorassero in case affacciate direttamente sulle rotaie.

I treni passano due volte al giorno (alle 15:30 e alle 19 circa) e in alcuni punti, negozi e ristoranti devono sgombrare le rotaie in tempo da sedie e tavolini per il suo passaggio. Quando avevo visto le foto sul web stentavo veramente a immaginarmi questa strada: un luogo davvero surreale,

La ferrovia è stata costruita dagli occupanti francesi nel periodo coloniale e faceva parte dell’antica linea ferroviaria che collegava Hanoi a Ho Chi Minh City. Oggi, è una delle ultime sezioni rimaste di questa ferrovia storica.

La strada è divisa nettamente in due zone, quella più ricca di locali e certamente più fotografata che è parzialmente chiusa al libero accesso, nel senso che per passeggiare in questo tratto, si è caldamente invitati a consumare qualcosa in uno dei locali che vi si affacciano.

Hanoi cosa vedere - la via del treno

Il tempio della letteratura

Questo tempio è un vero e proprio luogo di culto e rappresenta anche l’importanza che i Vietnamiti hanno da sempre dato alla cultura e letteratura e più specificatamente al confucianesimo.

Fu fondato nel 1070 replicando la struttura del tempio di Confucio a QuFu e 6 anni dopo la sua costruzione divenne la prima università del paese, inizialmente riservata solo ai figli dei sovrani e poi aperta ai figli dei mandarini e ancora più tardi a tutti coloro che erano meritevoli negli studi.

Rappresentò per centinaia di anni la più esclusiva e prestigiosa scuola letteraria da frequentare per accedere ai più alti gradi dell’amministrazione civile dello stato. A partire dal 1484 nel terzo cortile furono addirittura erette delle stele poggiate su delle statue a forma di tartaruga su cui furono incisi i nomi dei laureati fino al 1779, ancora oggi visibili.

Questo tempio è una delle poche costruzioni che sono rimaste intatte nonostante le invasioni, le guerre e le distruzioni subite dalla città di Hanoi.

Oltre l’ingresso principale, c’è un sentiero, un tempo riservato esclusivamente al sovrano, che attraversa tutto il tempio. Il tempio è poi formato da 5 cortili e l’architettura generale è influenzata dalla filosofia yin e yang, molto radicata nella cultura vietnamita.

Yin e Yang sono la rappresentazione dell’armonia tra cielo e terra dove al centro si trova l’uomo e infatti i 5 cortili si trovano tutti allineati, lungo un asse che mostra la convergenza tra cielo, terra e uomo.

I primi due cortili sono occupati da splendidi giardini, nel terzo si trova un grande stagno chiamato il Pozzo della Chiarezza Celeste, il quarto cortile è detto il Cortile Saggio in cui troneggia una statua di Confucio circondata da quelle dei suoi quattro discepoli e la Casa delle Cerimonie. Nell’ultimo cortile, chiamato Thai Hoc, si trova un santuario di legno rosso, colore del potere, con all’interno le statue dei 3 grandi re vietnamiti.

All’interno del Tempio si trovano tante figure metaforiche della filosofia di Confucio: nello stagno ci sono ad esempio le carpe che rappresentano gli studenti che vivono nella melma dell’ignoranza e studiando si trasformano nel dragone raffigurato sul tetto del tempio, che può volare verso il cielo della conoscenza.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Mausoleo di Ho Chi Min

Il Mausoleo di Ho Chi Minh è un luogo di grande importanza storica per Hanoi. Abbiamo visto tantissimi vietnamiti in coda per entrare a mo’ di pellegrinaggio ad ammirare le sue spoglie che si trovano all’interno del maestoso mausoleo di marmo.

Ho Chi Minh è stato il leader della rivoluzione vietnamita e il fondatore della Repubblica Democratica del Vietnam (oggi la Repubblica Socialista del Vietnam). È un’icona nazionale, spesso chiamato “Bác Hồ”, che significa “Zio Ho” in segno di rispetto.

Nonostante le sue volontà di essere cremato e che le sue ceneri venissero sparse per luoghi sconosciuti e nascosti del Vietnam, i suoi fedelissimi, molto tempo prima della sua morte, si erano recati a Mosca per studiare le possibili tecniche di imbalsamazione usate dai russi per conservare il corpo di Lenin. Così quando nel 1969 Ho morì, venne imbalsamato per essere esposto e venerato proprio qui, in questo mausoleo inaugurato nel 1975. Sopra si trova incisa la frase più famosa di Ho Chi Minh: “Niente è più importante dell’indipendenza e della libertà“.

La costruzione è un imponente edificio in stile sovietico con colonne, realizzato in marmo e granito.

Hanoi cosa vedere - Mausoleo Ho Chi Min

Per visitare l’intero sito, abbiamo trovato dei controlli piuttosto stringenti all’ingresso, sull’abbigliamento (sono richiesti pantaloni o gonne sotto il ginocchio e braccia coperte) e sull’attrezzatura che si porta (a noi è stato sequestrato il bastone della go pro).

Tempio ad un pilastro

All’interno del sito dove è il mausoleo, si trova questa pagoda costruita su un unico pilastro come fosse un fiore di loto sul gambo.

Il tempio fu costruito dal re Ly Thai Tong in seguito ad un sogno in cui gli si manifestò la Dea della Misericordia che teneva un bambino su un fiore di loto, predicendogli l’arrivo di un figlio maschio. Quando il re si sposò ed ebbe proprio un figlio maschio, costruì la pagoda come segno di gratitudine nei confronti della dea.

Oggi la pagoda appare ricostruita dato che i francesi la distrussero, quando abbandonarono il Vietnam negli anni ’50 e rimane tutt’ora un luogo simbolo della fertilità, dove molte coppie che desiderano avere un figlio, vengono ad accendere un incenso.

Hanoi - Pagoda ad un pilastro

Lago Hoan Kiem

Il lago rappresenta uno dei luoghi più iconici di Hanoi ed è un importante luogo di ritrovo per gli abitanti della città: lungo le sue rive si passeggia, si fa tai chi, si sta seduti a chiacchierare, si gioca o si fanno balli di gruppo.

Il suo nome in italiano significa Lago della spada restituita perché secondo una leggenda l’imperatore Le Loi ricevette una spada magica da una tartaruga gigante nel lago per respingere gli invasori cinesi nel XV secolo. Dopo aver vinto la guerra, l’imperatore restituì la spada alla tartaruga, che scomparve nelle profondità del lago. Alla legenda è dedicata la torre della Tartaruga sulla riva nord del lago, spesso usata come punto di riferimento.

Sull’isola nel mezzo del lago si trova poi il Tempio Ngoc Son, un importante sito religioso dedicato al culto di Tran Hung Dao, un eroe nazionale vietnamita, e ad altri importanti personaggi storici. Il tempio è collegato alla terraferma da un ponte rosso pittoresco chiamato “The Huc” o “Ponticello del Sole Nascente”.

Hanoi cosa vedere - il lago Hoan Kiem

 

Dove mangiare ad Hanoi

Dato che il nostro hotel si trovava nel cuore del quartiere vecchio, abbiamo avuto l’imbarazzo della scelta nella scelta dei ristoranti. Essendo la prima tappa del nostro viaggio, non ci siamo catapultati nello street food, per quanto incuriositi da chioschi e bancarelle. Tenete comunque presente che pur andando al ristorante, i prezzi sono davvero irrisori: in 3 abbiamo sempre speso circa 20€ in totale, comprensivi di acqua e spesso birra.

Ecco 3 ristoranti che abbiamo testato:

Garden House

Abbiamo scovato questo ristorante camminando nel quartiere vecchio con alle spalle tutta la stanchezza del viaggio aereo appena fatto e del fuso orario. Temevamo di esserci fatti attrarre da un ristorante troppo turistico, ma ci siamo poi ricreduti una volta entrati. Menù davvero ampio, con molti piatti della tradizione. Porzioni abbondanti e ben presentate. Eravamo fuori orario ma i camerieri sono stati gentilissimi facendoci accomodare

MẸT Vietnamese restaurant & Vegetarian Food

Questo è un ristorante che abbiamo trovato consigliato sia dalla guida cartacea che dalla nostra guida fisica di Hanoi. Ci sono due locali a poca distanza tra loro con lo stesso nome e li abbiamo provati entrambi.
Intanto, pur essendoci tanta gente, entrambi i locali sono molto grandi con tante piccole sale e i camerieri sono sempre riusciti a trovarci un tavolo, anche grazie al servizio veloce.

Abbiamo assaggiato nelle due cene molti piatti tipici: gli Spring Rolls freddi (con tanto di dimostrazione per comporli), il beef cotto nel bambù, l’arrosto con peperoni e salsa al pepe, la zuppa di tufo e melanzane.

La spessa è di circa 8€ a testa.

Hanoi cosa mangiare

 

Con questo credo di avervi raccontato proprio tutto della nostra esperienza e di cosa vedere ad Hanoi.

Vi aspetto nei commenti per le vostre impressioni e se avete voglia di raccontarmi la vostra esperienza (se l’avete visitata).