Dove si trova il David di Michelangelo?

In una domenica mattina di Fase 3 post lockdown abbiamo deciso di visitare uno dei musei più gettonati di Firenze, la Galleria dell’Accademia ovvero il luogo dove si trova il David di Michelangelo.

Era un sogno che nostro figlio Simone coltivava da molto tempo e allora, “approfittando” di questo momento in cui Firenze è purtroppo ancora senza visitatori ed è nel frattempo tornata in mano ai fiorentini, abbiamo deciso di goderci un paio di ore a fare noi i turisti nella nostra città.

Molti si lasciano affascinare dalla bellissima copia del David che troneggia in Piazza Signoria proprio accanto all’ingresso di Palazzo Vecchio, oppure dalla seconda copia che si erge nel centro di Piazzale Michelangelo e che sembra proteggere Firenze dall’altro.

Invece nessuna di queste due è l’originale, che invece si trova all’interno della Galleria dell’Accademia. L’originale è rimasta infatti in Piazza Signoria fino al 1910, ma poi fu trasferita all’interno del museo per evitare che si deteriorasse.

All’interno dell’Accademia sono presenti due sale molto ricche di opere e dedicate alla pittura del XIII-XIV secolo e a quella del XV secolo con opere del Perugino, di Botticelli, del Ghirlandaio e di Filippino Lippi.

La più ricca è senza dubbio la Sala del Colosso dove al centro troneggia il modello in gesso di Giambologna per il Ratto delle Sabine, bellissimo esempio di scultura cinquecentesca, il cui originale si trova sotto la Loggia dei Lanzi in Piazza Signoria.

Ratto delle Sabine di Giambologna

 

Ma la sala più impressionante, dove si vive un vero e proprio crescendo di emozioni è senza dubbio la Sala dei Prigioni. Qui in prima battuta si trovano le 4 statue incompiute di Michelangelo, commissionategli per la tomba di Papa Giulio II. Si chiamano appunto i Prigioni e rappresentano le allegorie dell’anima imprigionata nel corpo.

In fondo alla sala si raggiunge invece l’apice della perfezione ammirando la statua più famosa del Rinascimento: il David di Michelangelo. Giorgio Vasari cercò di raccontare la bellezza di questa statua e le ragioni della meraviglia davanti alla visione del David dicendo che la statua superava in bellezza e maestria tutte le sculture viste fino ad allora e che non valeva la pena guardarne più altre.

Nel 1501 l’Opera del Duomo concesse a Michelangelo di lavorare un blocco di marmo di Carrara che era “avanzato” nel cantiere della Cattedrale di Firenze Santa Maria del Duomo. Michelangelo impiegò due anni per scolpirla e il 24 giugno del 1503 presentò alla città la sua opera.

La statua rappresenta il giovane David nel momento precedente al suo scontro con Golia: si vede infatti che possiede una pietra nella mano destra e una fionda appoggiata sulla spalla sinistra. Ma non tutti la pensano allo stesso modo. Alcuni studiosi infatti sostengono che la frombola sia appena visibile a conferma del fatto che la vittoria ottenuta sul gigante fosse solo merito dell’intelletto e dell’innocenza del giovane e non delle armi usate.

Dove si trova il David di Michelangelo - dettagli

Dopo averla mostrata alla città, cittadini e autorità però iniziarono a pensare che fosse riduttivo porla all’interno della Cattedrale così fu deciso di trasferirla in Piazza Signoria dove ci rimase fino ai primi del ‘900.
Il David di Michelangelo diventò quindi simbolo di libertà e civiltà negli anni in cui la giovane Repubblica di Firenze era sotto assedio dai nemici.

Siamo rimasti incantati dalla bellezza di questa statua: i muscoli così definiti con ogni fibra del corpo che sembra tesa e pronta per combattere ed avere la meglio. Al tempo stesso ha uno sguardo molto concentrato quasi a voler combattere la sua battaglia solo con l’intelletto. Quindi in sostanza, forza e intelletto si uniscono per combattere il nemico.

Inoltre c’è un altro particolare da notare, ovvero la testa e le mani che sembrano più grandi rispetto al resto del corpo. Pare che Michelangelo abbia agito di proposito per sottolineare quanto la mente sia ciò che contraddistingue l’uomo dagli animali, mentre le mani siano il mezzo che la testa utilizza per dare forma alle idee.

Insomma una vero e proprio capolavoro simbolico, orgoglio da allora della città di Firenze.


Dove si trova il David di Michelangelo – informazioni per la visita

In questo periodo, è possibile visitare la Galleria al prezzo scontato di 8€. Noi abbiamo optato per prenotare la visita, chiamando il numero +39 055 294883 e pagando 4€ a biglietto per la prenotazione (i minori di 18 anni pagano solo la prenotazione). All’interno della galleria è possibile fare le fotografie senza però usare il flash.

All’ingresso viene consigliato di scaricare l’App The  Right Distance che vi avvertirà se qualche visitatore si avvicinerà troppo a voi. Poi è obbligatorio sanificare le mani, tenere la mascherina e ovviamente viene misurata la temperatura corporea.

Al momento l’utilizzo delle audioguide è sospeso ma accanto ad ogni opera troverete i pannelli con le descrizioni.

Per tutte le informazioni, visitate il sito ufficiale della Galleria dell’Accademia

Viaggiare dopo il Coronavirus: Livorno, l’acquario e il suo bellissimo lungomare

Tornare a viaggiare dopo il Coronavirus e il periodo storico che stiamo vivendo, non sarà facile. Ma una cosa è certa: dovremo ripartire dall’Italia per far risorgere il nostro paese.
Da qui nasce la mia serie di articoli, nuovi e rivisitati, che vi porteranno alla riscoperta dell’Italia, tra posti più o meno noti. Iniziamo dalla Toscana, da una città scoperta qualche tempo fa e che ha tantissimo da offrire. Andiamo a Livorno per scoprire la città, l’acquario e il suo bellissimo lungomare.

Non c’è niente da fare, Firenze cittá bellissima, dove tutto è per tutti, ma quando si vede il mare e si ri-vede una cittá sul mare, l’umore cambia. Passeggiare su un lungomare, sentire le onde che si infrangono e respirare aria piena di mare, è davvero una sensazione che fa aprire il cuore.

Se a questo aggiungete una bella visita all’acquario di Livorno (www.acquariodilivorno.it) dove i bambini si sentono molto coinvolti, la domenica è fatta!

Tempo fa avevo comprato dei coupon con i biglietti di ingresso, qualche amica mi aveva detto che era bellino anche per bambini piccoli e allora perchè farsi scappare lo sconto?

Ci immaginavamo che in una domenica piovosa di autunno ci saremmo rifugiati lì giusto per scavallare la giornata e invece cosa abbiamo trovato? Una bellissima giornata di sole che ci ha permesso di fare oltre che la visita dell’acquario, una bellissima passeggiata sul lungomare.
Certo abbiamo beccato la giornata della Maratona e quindi addio comodo parcheggio sul lungomare o direttamente davanti all’acquario, ma pazienza!

acquario di Livorno - vasca dei pesciSe decidete di andare all’acquario di Livorno, vi consiglio senza dubbio di andarci la mattina, meno gente, si visita con più calma e i bambini sono meno scalmanati.

 

L’acquario di Livorno – il percorso interno

Il percorso inizia con i pesci dei fondali più profondi e così al buio completo con solo le luci blu notte delle vasche, ci siamo addentrati alla scoperta di queste creature. Impossibile frenare l’eccitazione del piccolo davanti ai protaganisti dei suoi cartoni (da Nemo a Spongeebob) ma è stato bello così.

Godetevi il percorso con calma, fermatevi un pò alla Costa degli Etruschi e alla vasca tattile delle Razze, se siete fortunati si staccheranno dal fondale e si avvicineranno al bordo, risalendo un pò e consentendovi di toccarle.
Nella grande vasca Indo-pacifica potrete ammirare le bellissime tartarughe che volteggeranno davanti ai vostro occhi accompagnate da squaletti, dal bellissimo (il mio preferito) pesce scorpione e dal grande Napoleone. Per me questa è stata la più bella…sarei rimasta lì tutta la mattina a correre lungo la vasca inseguendo le tartarughe 🙂

Passando davanti alla vasca caraibica, si arriva a quella del Mediteranneo, l’apoteosi di pesci noti che però visti così da vicino, sono davvero un spettacolo. Le scogliere coralline e l’ultima area marina archeologica greco-romana chiudono il percorso.

L’acquario di Livorno – il percorso guidato con i biologi

Con i bimbi, vi consiglio il percorso guidato nel retro dell’acquario. C’è bisogno di un numero minimo di partecipanti e visto che per noi non si era formato, ci hanno gentilmente inviato a partecipare nel pomeriggio facendoci rientare nell’acquario. Una gentilissima biologa vi spiegherà alcuni retroscena dell’acquario, come danno da mangiare e curano i pesci presenti, la quarantena all’arrivo e tante curiosità per i piccoli molto interessanti!

All’uscita, se la giornata è bella, non perdetevi una passeggiata che dalla bellissima Terrazza Mascagni arriva fino all’Accademia Navale.

Lungomare di Livorno - terrazza Mascagni

Passeggiando per la città, merita certamente una visita la Fortezza Vecchia, ai margini del porto mediceo, il Duomo e soprattutto merita soffermarsi nel quartiere soprannominato la Venezia nuova per i suoi canali, i ponti e palazzi storici.

Infine un’altra prospettiva interessante per conoscere Livorno, è di fare un giro nei Fossi Medicei, un tempo confini della città che servivano anche a difendere la città dagli attachi nemici.

Firenze e dintorni: cominciamo dalla Villa Medicea La Petraia

Inauguro questa nuova sezione del mio Blog dedicata a Firenze e dintorni. Perchè di Firenze effettivamente ne parlo poco, sono stata sempre più presa a raccontare del resto del mondo, dimenticandomi (si fa per dire) della bellissima città in cui vivo ormai da 16 (!!) anni.

Inizio subito dai dintorni, perchè in un caldo pomeriggio di tarda primavera, non sapendo bene dove andare e cosa fare, abbiamo deciso di visitare la bellissima Villa Medicea La Petraia, alle porte di Firenze (località Castello).
Sono sempre stata affascinata dalla storia di questa famiglia, piena di intrighi, di personaggi carismatici, di eredi meno famosi ma altrettanto misteriosi e dagli anni di splendore che Firenze ha vissuto con tutti loro (…diciamo soprattutto con Cosimo I). Conoscevo i giardini della Villa perchè sono stati luogo del workshop del corso di fotografia che ho frequentato lo scorso anno, nonchè location della foto che ho scattato e che mi ha permesso di vincere (leggete qui per scoprire quale), ma non avevo mai visitato la Villa.

Cominciamo col dire che: l’ingresso è gratuito, primo punto a suo favore. Ma non solo l’ingresso ai giardini, anche la visita guidata (una ogni ora circa) che potrete fare all’interno del palazzo

La Villa è una delle 18 Ville che la famiglia dei Medici possedeva nel territorio Toscano, una per ogni componente. Questa in particolare fu comprata e ampliata da Cosimo I per suo figlio Ferdinando che, lasciate le vesti di cardinale, si trasferì in questa villa nel 1587 per vivere con sua moglie Cristina di Lorena. La prima trasformazione che lui fece riguardò i giardini che da “pietrosi” (da qui il nome della Villa), furono trasformati in tre terrazzamenti sovrapposti: il primo con un frutteto di piante nane, il secondo con le piante officinali e nel terzo alberi di agrumi che fanno da cornice alla bellissima terrazza panoramica sulla città di Firenze.

Alle spalle della Villa, si apre il bosco ornamentale, fitto e disposto in maniera da coprire le reali dimensioni della tenuta. Peccato che però non sia accessibile al pubblico.

Quando siamo arrivati davanti alla Villa, il cui nulceo principale è costituito da una torre di epoca medioevale, attorno alla quale si sviluppa la costruzione, non sapevamo bene cosa aspettarci e così quando la guida ci ha aperto la porta di ingresso e ci siamo trovati davanti un bellissimo cortile le cui pareti laterali sono interamente ricoperte di affreschi policromi, siamo rimasti a bocca aperta. Qui, Ferdinando ha voluto che venissero rappresentati i fasti della famiglia Medici, forza e grandezza, conquiste e trionfi.

C’è l’entrata trionfale dei Medici a Siena come pure la rappresentazione di Ferdinando che fonda Livorno mentre Pisa, Firenze e la Toscana rappresentate da tre figure a lato, lo guardano.

Al piano terra della Villa si susseguono alcune sale, all’interno delle quali si possono innanzitutto ammirare delle lunette di un pittore fiammingo che rappresentano le più importanti Ville Medicee, e in cui sono raffigurate dettagliatamente l’architettura e la geometria dei loro giardini dettata dalla simmetria dei passaggi dell’acqua. Questi infatti erano minuziosamente studiati per rappresentare la discesa dell’acqua dall’alto verso il basso della tenuta, attraverso vasche, cascate, ruscelli, a rappresentare anche questo, la forza della Famiglia Medici.

Quando la famiglia dei Medici si estinse, la villa passò in mano ai Lorena finchè poi nell’Ottocento, con Firenze capitale, divenne la residenza di campagna di Vittorio Emanuele II di Savoia e la sua amante e poi futura moglie, la Bella Rosina.

La successione di queste due famiglie si nota soprattutto al piano superiore, dove le sale si trasformano negli stili dell’epoca e dove, soprattutto i Savoia fecero delle opere di ammodernamento come ad esempio ricoprire il pavimento di cotto toscano con stucchi e finto marmo o incollare la seta sugli affreschi.
Altra modifica voluta dai Savoia fu la copertura del cortile, rimasto all’aperto fino ad allora quando in occasione della festa di fidazamento del figlio di Vittorio Emanuele e Rosina, fu deciso di ricoprirlo da una struttura in ferro e vetro per trasformarlo in un salone da ballo.
La bella Rosina amò molto questa villa e la curò negli arredamenti mentre Vittorio Emanuele arredò la sua Sala Giochi con i primi esempi di Flipper e tavoli multigioco

Infine due curiosità.

La prima riguarda una costruzione che si trova al piano della Villa, nel giardino alto, nell’angolo della sua meravigliosa terrazza, chiamata il Belvedere. Mi ha sempre attirato dal primo momento, tant’è che è proprio una delle sue porte finestre che mi ha permesso di scattare la foto del corso di fotografia.

Questa piccola costruzione d’angolo veniva usata per delle brevi soste conviviali dopo le passeggiate in giardino o le cavalcate nel bosco. Infatti…affacciandosi da una delle sue finestre, si scorge un bellissimo tavolo al centro di una stanza poligonale che si affaccia su Firenze, basta chiudere gli occhi per ritrovarsi nell’atmosfera dell’epoca…

La seconda curiosità riguarda invece Anna dei Medici, ultima rappresentante di questa importante famiglia, che è rimasta nella storia per un famoso gesto fatto prima di morire. Stipulò infatti il Patto di Famiglia, una sorta di testamento in cui impediva ai Lorena di portar via alcuna proprietà, quadro, opera d’arte, arredamento o altro della famiglia Medici dalle Ville in loro possesso, lasciando tutto alla sua amata Firenze e ai Fiorentini.

Che ne dite…vale la pena di visitarla, non vi pare? 😉

PS: se volete sapere se la visita alla Villa è adatta ai bambini piccoli, vi dico si, dai 3 anni in su. I giardini all’italiana segnati da siepi che disegnano percorsi e labirinti, fanno si che i piccoli si possano divertire cercando la strada per uscire. Gli alberi da frutta, i fiori, i pesci nell’acqua e tutto ciòche si trova nel giardino li attireranno e magari anche qualche racconto sulle battaglie di una volta, visitando l’interno, sarà per loro uno stimolo per seguire mamma e papà con interesse!